IL MORTO DEL MESE

lunedì 18 ottobre 2021

Viktor Bryukhanov (1935-2021)

KIEV, RUSSIA UCRAINA -
- Qui è tutto sotto controllo, situazione normale.
- Cos'è successo?
- Un inconveniente con armi difettose, ma va tutto benissimo adesso. Stiamo bene, stiamo tutti bene qui ora, grazie... Voi come state?
- Mandiamo su una squadra?
- No, negativo, negativo. Abbiamo una grossa perdita al reattore qui. Ora dateci qualche minuto per eliminarla: è una grossa perdita, è pericolosa.
- Ma chi è? Qual è il vostro numero operativo?
Questo più o meno è come immagino sia andata la telefonata fra Viktor Bryukhanov e il responsabile degli affari nucleari (si pronuncia nuculare) del Partito Comunista Russo. Brucacov era infatti il direttore della centrale di Chernobyl dalla sua costruzione fino alla sua esplosione, pensate un po' che culo. Per le sue responsabilità nel disastro fu espulso dal Partito e condannato, insieme a Djatlov e Fomin, a dieci anni di lavori forzati. Di questi se ne fece solo cinque, complice la caduta del Muro, così tornò a lavorare... alla centrale di Chernobyl! Bruciacov lavorò infatti, fino alla pensione (ci andò a ottant'anni, altro che Quota 100), per un'azienda statale addetta alla bonifica della centrale e delle zone adiacenti. Per tutta la vita ha sempre respinto qualsiasi responsabilità sua o dei suoi colleghi, imputando la tragedia a errori tecnici nella costruzione dell'impianto.

Forse a nessuno frega un cazzo che...
Se avete visto la surreale serie Chernobyl, vi ricorderete sicuramente di lui: era il tizio ricciolone.

link

Morirono così