ROMA. Il regista Giancarlo Santi, che ha legato il suo nome all'epopea degli spaghetti western come braccio destro sul set di Sergio Leone, è morto all'età di 81 anni al policlinico Umberto I di Roma. Era nato a Roma il 7 ottobre 1939. Arrivato al cinema come assistente di Gian Vittorio Baldi, diventa poi aiuto regista di Luigi Comencini, Glauber Rocha e Marco Ferreri («L'ape regina», «La donna scimmia», «Controsesso», «Marcia nuziale»). Ha collaborato con Giulio Petroni per «Da uomo a uomo» (1965).

Come aiuto regista di Sergio Leone ha lavorato per le pellicole «Il buono, il brutto, il cattivo» (1966), «C'era una volta il West» (1968), «Giù la testa» (1970). Inizialmente Santi fu il terzo candidato alla regia di «Giù la testa» dopo la rinuncia di Sam Peckinpah e il licenziamento di Peter Bogdanovich, ma i produttori imposero Leone alla regia del film, relegando Santi alla direzione della seconda unità.

Nel 1972 Santi diresse il suo primo film, lo spaghetti western «Il grande duello», prodotto dalla Sancro Film di Alfonso Sansone e Henryk Chroscicki, con l'aiuto di Ettore Rosboch, che aveva finanziato in precedenza alcuni film di Marco Ferreri. Quentin Tarantino ha usato in «Kill Bill» la musica del suo «Il grande duello» senza però contattarlo. Nel 1978 Santi diresse il satirico «Quando c'era lui... caro lei!». Interpretò anche un piccolo ruolo da attore nel film di Ermanno Olmi «Cammina cammina» del 1983, e tra il 1967 e il 1968 diresse alcune serie di caroselli, dal titolo «La grande prova», relativi alla nota lametta da barba Gillette.

Nel 2005 al Torino Film Festival venne presentato fuori concorso il documentario «Giancarlo Santi: facevo er cinema» di Anton Giulio Mancino, dove il regista romano compare raccontando aneddoti e storie relative sulla sua vita e la sua carriera cinematografica. 

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