Wall Street ha aperto in rialzo dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, nel discorso preparato per l'audizione al Congresso Usa ha ribadito che la Banca centrale agirà nel modo più efficace per sostenere la crescita economica, minacciata da venti contrari che continuano a pesare sull'outlook americano. Il numero uno del Fomc ritiene poi che l'outlook macroeconomico degli Stati Uniti non sia migliorato nelle ultime settimane, lasciando quindi la porta aperta a un possibile taglio dei tassi di interesse, già forse nella riunione di fine mese.
Il Dow Jones sta avanzando dello 0,48%, arrivando a toccare il massimo storico intraday di 26.9843,45 punti, l'S&P 500 dello 0,52%, superando la quota dei 3mila punti, a 3.002,98, e il Nasdaq Composite dello 0,73%. Il dollaro ha perso terreno dopo la pubblicazione del discorso di Powell, con il cambio con la moneta unica europea che ha aggiornato il massimo intaraday a 1,1255. Infine sull'obbligazionario il rendimento del Treasury biennale, più sensibile alle mosse della Fed, sta registrando un calo all'1,86% e quello del decennale al 2,059%.
Nell'ultimo mese, e più precisamente dalla scorsa riunione, "sembra che le incertezze legate alle tensioni commerciali e le preoccupazioni sulla forza dell'economia globale continuino a pesare sulle prospettive economiche degli Stati Uniti". Inoltre "le pressioni inflazionistiche rimangono deboli", si legge nel discorso di Powell.
Il presidente della Fed ammette che il mercato del lavoro statunitense rimane in salute e che la spesa dei consumatori resta costante. "La nostra previsione di base è che la crescita economica rimanga solida". Tuttavia Powell riconosce anche che gli investimenti delle imprese hanno "rallentato sensibilmente", a causa, forse, delle preoccupazioni e delle incertezza legate alle tensioni commerciali.
"Lo slancio economico sembra aver rallentato in alcune delle principali economie estere e questa debolezza potrebbe impattare negativamente sull'economia americana", avverte poi il numero uno della Federal Reserve, aggiungendo che restano poi "una serie di questioni politiche ancora da risolvere, compresi gli sviluppi commerciali, il tetto del debito federale e la Brexit".
C'è un'altra questione poi che preoccupa Powell. "Esiste il rischio che l'inflazione debole sia ancora più persistente di quanto previsto finora", puntualizza il presidente che fino a poco tempo fa aveva bollato la debolezza dell'indice dei prezzi al consumo come transitoria. Un notevole cambio di retorica rispetto a due mesi fa per il numero uno della Fed.
Gli strategist di Unicredit si aspettano un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Fed nella riunione di settembre. Gli esperti non escludono però che la Banca centrale statunitense possa ridurre il costo del denaro già nel meeting di fine mese per non deludere le aspettative del mercato su un'allentamento della politica monetaria.
Gli strategist ricordano infine che stasera verranno pubblicate anche le minute dell'ultima riunione del Fomc che potrebbero fornire qualche indicazione in più sulle tempistiche del prossimo taglio dei tassi.