Theresa May è stata ancora una volta bocciata sonoramente. Per la terza volta consecutiva, infatti, Westminster ha detto no alla proposta di negoziato presentata dalla premier britannica. L'esito del voto è stato impietoso: 344 deputati hanno votato contro l’intesa, mentre in 286 hanno espresso il loro sostegno al piano promosso dall’inquilina di Downing Street. Per passare l’accordo di divorzio doveva ottenere almeno 318 voti.
E' "quasi certo che ora la Gran Bretagna dovrà partecipare alle elezioni europee": lo ha sottolineato la stessa May alla luce della terza bocciatura dell’accordo sulla Brexit negoziato con Bruxelles. "Ora dovremo concordare un’alternativa per andare avanti", ha aggiunto, ricordando che per una proroga c’è bisogno di un chiaro obiettivo e deve essere accordata da tutti i 27 Stati membri dell’Ue. E' un tema che desta "profondo dispiacere" che il Parlamento abbia respinto ancora una volta l'accordo di divorzio dalla Ue e le implicazioni adesso sono "serie", ha detto la stessa May, che ha definito "grave" la decisione dei deputati, evocando a questo punto la necessità della richiesta di un rinvio prolungato alla Ue e della partecipazione britannica alle elezioni europee, se accordato.
La premier ha rinfacciato alla Camera di non avere un piano B maggioritario, avendo detto no al suo accordo, ma anche a un no deal, a una no Brexit e a un referendum bis. E ha insistito che il governo continuerà ad agire affinché "la Brexit sia attuata".
Dure le prime reazioni politiche al terzo no in poche settimane. Il primo a esprimersi è stato il leader laburista all’opposizione Jeremy Corbyn che ha esortato la premier a cambiare l’accordo o ad andarsene indicendo subito le elezioni. L'accordo va rivisto, "se May non può accettarlo deve andarsene e consentire al Paese di decidere il suo futuro attraverso elezioni generali", ha detto Corbyn a Westminster.
Intanto, il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha convocato il consiglio in seduta straordinaria per il prossimo 10 aprile.
L'ennesima bocciatura dell'accordo sulla Brexit ha un immediato effetto sul mercato valutario. La sterlina, infatti, ha accelerato al ribasso, con il cambio con il dollaro che è sceso sotto quota 1,30 e ha aggiornato il minimo intraday a 1,2977. Le probabilità che Londra lascia l'Ue senza un accordo il 12 aprile sono quindi aumentate, spiega un analista. Mentre l'indice borsistico principale di Londra, il Ftse, al momento è 100 è in rialzo dello 0,56%.