Piazza Affari ha terminato l'ultima seduta della prima settimana del nuovo anno in netto rialzo, con il Ftse Mib che chiude guadagnando il 3,4%, la miglior prestazione rispetto a tutti gli altri principali listini europei, visto che Francoforte ha chiuso a +3,3%, Parigi a +1,2% e Londra a +2,7%.
A sostenere il movimento la notizia che una delegazione Usa si recherà a Pechino per un nuovo round di negoziati con la Cina lunedì e martedì. Si tratta dei primi colloqui faccia a faccia tra Washington e Pechino da quando è stata annunciata la tregua di 90 giorni nella guerra dei dazi. A catalizzare l'attenzione sono stati anche i dati Usa sul lavoro, che si sono dimostrati migliori delle attese.
L'economia statunitense ha creato 312mila posti di lavoro nei settori non agricoli a dicembre, stracciando il consenso degli economisti che si aspettavano un incremento di 176mila unità. Il tasso di disoccupazione è salito al 3,9% (3,6% il consenso). Il dato sui nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli di novembre è stato poi rivisto al rialzo da +155mila a +176mila unità, mentre quello di ottobre è stato corretto al rialzo da +237mila a +274mila. Inoltre, la retribuzione media oraria è salita dello 0,4% mese su mese a 27,48 dollari.
Il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, pronto a rivedere le linee delle politica monetaria americana, leggasi stop al rialzo dei tassi, ha anche affermato che "il 2018 è stato un buon anno per l'economia Usa", sottolineando comunque che la divergenza tra dati solidi e tensioni sui mercati desta preoccupazione" e che la banca centrale è sempre pronta a cambiare politica velocemente, se necessario".
Fattori che hanno rassicurato gli investitori internazionali e che hanno portato benefici alla borsa milanese, dove tra l'altro lo spread ha chius in calo, sotto quota 270 punti base. Al termine della seduta il differenziale Btp/Bundè sceso a 268 punti base dai 275 punti di ieri. In flessione anche il rendimento del decennale italiano che si e' attestato in chiusura al 2,89%, dal 2,91% del riferimento precedente.
A piazza Affari migliore tra le blue chip è Saipem, che chiude a 6,47% Sempre nel comparto oil e oil service seguono Tenaris (+3,77%) ed Eni (+3,61%), complice il rialzo dei prezzi del greggio, saliti di oltre il 2% per il wti a 48 dollari il barile.
Recupero tra gli industriali per Stm (+1,8%) che ieri aveva chiuso perdendo l'11,7% in scia alla revisione al ribasso dell'outlook di Apple. Bene anche Fca (+5,6%), all'indomani della diffusione dei dati, particolarmente buoni, delle immatricolazioni Usa a fine 2018 (brillano i marchi Jeep e Ram, soffrono Alfa Romeo, Chrysler e Fiat), Leonardo Spa (+4,1%) e Pirelli (+4,5%).
Guadagni poi per i bancari: Unicredit +6%, Intesa Sanpaolo +5,1%, Ubi +4,9%, Banco Bpm +4,5% e Bper +3,4%. Tra le mid cap Mps guadagna in chiusura il 3,2%. Carige, la banca commissariata dalla Bce, sempre sospesa sine die dagli scambi.
Tra gli altri titoli giù Mediaset (-2,1% a 2,76 euro), su cui Morgan Stanley ha ridotto il prezzo obiettivo a 1,6 euro, per il contesto generale. Ottima performance per Elica (+8,8%) e Prima Industrie (+7,6%). Continuano i rialzi su Tiscali, che dopo il +17,7% della vigilia segna un +2,4%.
Sull'Aim Italia, bene Alfio Bardolla che guadagna un 13,1%; rimbalza Wm Capital che dopo aver perso ieri il 5% ha chiuso guadagnando il 7,2%. In forte calo invece Visibilia Editore (-9,9%) e Cft (-5,7%).