analisi

Ottobre “caldo” per il rating dell’Italia

di Isabella Bufacchi

(afp)

2' di lettura

L’Italia cresce più del previsto e il debito/Pil è tornato a calare, dopo anni in risalita. Se queste buone notizie dovessero confermare l’avvio di un trend virtuoso, consolidato e sostenibile nel medio termine, allora per l’Italia si aprirebbe la prospettiva di una promozione sulle pagelle dei rating, dopo tanti sonori declassamenti provocati dalla crisi del debito sovrano in Europa. E questo mese, sul calendario dei rating sovrani spiccano tre appuntamenti per l’Italia: questa sera 6 ottobre è la volta di Moody’s, il 20 ottobre Fitch e il 27 ottobre S&P’s. Ma non è detto che la promozione sia dietro l’angolo.

Queste date prefissate sul calendario del rating sovrano non indicano necessariamente un’azione di rating o una revisione o pubblicazione di un report, anzi, è più vero il contrario: in molti casi l’appuntamento viene disatteso e le agenzie di rating decidono di non annunciare nulla proprio in quel giorno.

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La mappa dei rating sull'Italia
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In quanto all’Italia, il rischio politico legato alle prossime elezioni generali è talmente dirompente - con esiti imprevedibili fin da ora e con il pericolo di stallo e di ingovernabilità altamente nocivi per la crescita e la tenuta dei conti pubblici - da mettere in guardia le agenzie di rating. Moody’s ha un outlook negativo, l’unico delle grandi agenzie, sulla sua Baa2 assegnata all’Italia e c’è chi non perde la speranza che potrebbe decidere proprio oggi di migliorarlo almeno in “stabile”, alla luce dell’andamento positivo della crescita e del debito/Pil italiano. Tuttavia proprio Moody’s ha peggiorato le aspettative, da stabili a negative sull’Italia, lo scorso dicembre: di solito l’orizzonte temporale delle decisioni delle agenzie di rating, e soprattutto di Moody’s, è a medio-lungo termine e non si risolve in pochi mesi, salvo eventi eccezionali.

All’ inizio di ogni anno le agenzie di rating fissano le date in questo speciale calendario dei rating sovrani voluto da Bruxelles: questi appuntamenti predeterminati vengono imposti dalle normative europee nel tentativo di imporre una programmazione alle modifiche di rating e disinnescare l’effetto-bomba degli annunci-sorpresa.

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