il premio

Il Nobel ai rivoluzionari della biochimica

di Francesca Cerati

(REUTERS)

2' di lettura

Il premio Nobel per la Chimica 2017 è stato assegnato a Jacques Dubochet, Joachim Frank e Richard Henderson “per aver sviluppato la microscopia crioelettronica che rileva in alta definizione le strutture delle biomolecole”.

La tecnica - evoluzione della microscopia elettronica - ha portato una vera e propria rivoluzione nella biochimica, permettendo di esplorare in 3D la struttura tridimensionale atomica delle molecole biologiche, come quelle che rendono i batteri resistenti agli antibiotici e quelle che si trovano sulla superficie del virus Zika. E' diventato infatti possibile avere una sorta di 'fermo immagine' nel quale le strutture complesse delle molecole biologiche possono essere osservate e studiate con una precisione senza precedenti.

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Si tratta di una tecnica di imaging che visualizza le biomolecole dopo averle “congelate” molto velocemente, per esempio con l'azoto liquido che abbassa la temperatura fino a −195,79 gradi centigradi. In questo modo si preserva la loro forma naturale ed è possibile osservare nel dettaglio le relazioni spaziali tra le diverse molecole.

Inoltre, la velocità di preparazione dei campioni da analizzare è estremamente più alta, consentendo ai ricercatori di studiare un gran numero di proteine in un tempo molto ridotto. Questo risultato potrebbe consentire di sviluppare molto più facilmente nuovi farmaci, dei quali possono essere studiate con facilità le caratteristiche morfologiche prima di passare ai test farmacologici veri e propri.

In Italia ne è attivo uno: si trova nell'università di Milano ed è fra i pochi, circa una decina, in funzione in Europa. Il microscopio da Nobel si trova nel Laboratorio di Crio-Microscopia elettronica (Cryo EM Lab) del Centro di ricerca Pediatrica “Romeo ed Enrica Invernizzi”.

Pesante tre tonnellate e alto quasi tre metri, è costato più di 3 milioni di euro. «Al momento è l'unico in Italia, è stato installato prima dell'estate e ora è in fase di rodaggio -, ha detto Mario Milani, dell'Istituto di Biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) a Milano -. Microscopi simili sono ancora molto costosi e i modelli più potenti possano arrivare a circa 7 milioni».

Negli ultimi anni, ha osservato il ricercatore, «abbiamo assistito a un grandissimo sviluppo e sono sempre di più i laboratori che stanno acquistando questi microscopi, tanto che negli ultimi 3-4 anni si registra una crescita esponenziale delle vendite».

Chi sono i vincitori

Jacques Dubochet (74 anni) è di nazionalità svizzera ed è nato nel 1942 ad Aigle. Ha studiato nell'università di Ginevra e poi in quella di Basilea e attualmente è professore onorario di Biofisica nell'Università di Losanna.

Joachim Frank (77 anni) di nazionalità tedesca, è nato nel 1940 a Siegen, Germany e nel 1970 si è laureato nel Politecnico di Monaco. In seguito si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha insegnato Biochimica e Biofisica molecolare nella Columbia University di New York.

Richard Henderson (72 anni) è di nazionalità britannica. Nato nel 1945 a Edimburgo, si è laureato nel 1969 nell'università di Cambridge University e ha continuato a lavorare a Cambridge nel Laboratorio di Biologia molecolare del Medical Research Council.

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