oggi il debutto in borsa

Bankitalia, Cdp francese e fondi globali: ecco chi punta su Pirelli

di Andrea Fontana

(Imagoeconomica)

2' di lettura

Due società di investimento con almeno il 2% del capitale, la tedesca Deka Investment e la londinese Pelham Capital; una manciata di gestori globali che hanno puntato un gettone di 80-100 milioni di euro; qualche hedge fund ma anche Banca d’Italia e la Cassa depositi e prestiti francese (Cdc) con posizioni minori. E’ questa, secondo quanto ricostruito da Radiocor Plus, la fotografia dei principali investitori che si sono accaparrati azioni Pirelli nel corso dell’offerta pubblica iniziale con cui sono stati assegnati 400 milioni di titoli, pari al 40% del capitale del gruppo della Bicocca. Le azioni sono state collocate al prezzo unitario di 6,5 euro, un ammontare che per gli investitori intorno al 2% di Pirelli significa un impegno da almeno 130 milioni di euro.

Nessuno sopra soglia del 3%. Azimut e Kairos capofila degli italiani

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Al taglio del nastro del ritorno a Piazza Affari, che avverrà stamattina a due anni dal delisting, nessun nuovo azionista, secondo quanto si apprende, avrà quote rilevanti, pari o superiori al 3%, fatta eccezione naturalmente per la holding Marco Polo destinata a scindersi tra ChemChina, Camfin e i russi di Lti. In base alle comunicazioni dell’emittente, la gran parte del collocamento istituzionale (337milioni di azioni su 365 milioni) è stato suddiviso tra 165 investitori istituzionali all’estero: a Pictet, York Capital, Marshall Wallace e Aviva Investors sono andati i pacchetti più consistenti. La pattuglia dei 40 operatori italiani, guidata da Azimut e Kairos Partners, ha raccolto complessivamente quasi 28 milioni di titoli (meno del 3% del capitale). Ai piccoli risparmiatori, oltre 30mila, sono andate 35 milioni di azioni.

Palazzo Koch investe una quindicina di milioni

Tra i grandi investitori italiani, compare anche Banca di Italia che risulta aver impegnato una quindicina di milioni: la scelta sembra in linea con strategie di investimento adottate già in passato da Palazzo Koch che, anche attraverso il suo fondo pensioni, ha spesso avuto in portafoglio pacchetti di gruppi finanziari italiani, società di servizi di pubblica utilità e titoli industriali storici del capitalismo nostrano come Fiat, Olivetti e la stessa Pirelli.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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