FINANZIAMENTI

Il tasso sul credito agevolato, riprende la fase calante e scende al 2,23%

di Alessandro Spinelli

(Photoshot / AGF)

2' di lettura

Si registra una nuova inversione di tendenza ad ottobre nei valori del tasso di riferimento per il credito agevolato ad industria, commercio, artigianato, editoria, industria tessile e zone sinistrate del Vajont (settore industriale), la cui misura in vigore dal primo del mese si porta sul valore di 2,23 % con un decremento dello 0,05 % rispetto al 2,28 % mantenuto a settembre. A seguito della presente variazione il valore dell’indicatore si riporta esattamente sugli stessi livelli dello scorso mese di agosto.

Dopo i tre mesi di ribassi consecutivi che hanno caratterizzato l’evoluzione del parametro tra maggio ed agosto, siamo ora in presenza di un andamento oscillatorio dei valori, che presentano peraltro variazioni di segno opposto e di intensità minima, tanto che gran parte dei tassi agevolati delle leggi che dipendono dal tasso di riferimento nazionale fanno segnare una sostanziale stabilità sui valori degli scorsi mesi.

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Siamo in presenza di una diminuzione, di entità contenuta, anche nei valori del tasso di riferimento comunitario da applicare per le operazioni di attualizzazione e rivalutazione per concessione di incentivi a favore delle imprese.

Osservatorio tassi di ottobre

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Il livello di questo indicatore si porta infatti sul valore dello 0,85%, (-0,15 tasso base maggiorato di 100 punti) con decorrenza dal 1° ottobre 2017, con una flessione dello 0,02 % rispetto al precedente valore dello 0,87% in vigore per il bimestre agosto-settembre.

Si mantiene sempre stabile il tasso di sconto comunitario dopo l’ultima modifica decisa dalla Banca Centrale Europea che ha azzerato il livello del tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema, con validità a partire dall’operazione con regolamento 16 marzo 2016. La diminuzione del valore del parametro rispetto alla precedente misura dello 0,05 % è stata dello 0,05 per cento.

Un andamento analogo a quello già riscontrato per il parametro di riferimento si ritrova anche nell’evoluzione dei rendimenti effettivi lordi dei titoli pubblici, che presentano anch’essi un decremento, anche in questo caso di intensità decisamente ridotta; il dato per agosto 2017 del Rendistato si fissa all’1,266% con una variazione in diminuzione pari allo 0,071%, rispetto al valore di 1,337 % fatto segnare a luglio.

Rammentiamo che all’andamento del Rendistato è direttamente legato il valore del tasso di riferimento di cui rappresenta la componente variabile, unitamente al valore della commissione onnicomprensiva a favore degli istituti di credito che, al contrario, resta fissa per tutto l’anno.

Indicatori finanziari nazionali
Si segnala un prolungarsi del periodo di stabilità sino a settembre anche nell’evoluzione dei valori dell’Euribor (Euro interbank offered rate); le misure medie mensili relative all’Euribor tre mesi, che rappresenta il tasso di riferimento per il mercato interbancario, si mantengono infatti sul valore negativo di 0,329 % per l’indicatore a base 360 e 0,334% per l’indicatore a base 365, in entrambi i casi senza alcuna variazione rispetto ai precedenti dati di luglio, gli stessi dati si ritrovano per i valori puntuali con valuta 02/10/2017.

Di intensità minima è anche la variazione che si segnala per la media mensile dell’Euribor ad un anno, i cui valori, sempre negativi, si attestano rispettivamente allo 0,167% per l’indicatore a base 360 e 0,169% per l’indicatore a base 365, con la medesima diminuzione dello 0,011 % rispetto ai precedenti dati di agosto.

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