stati uniti

Presidenza Fed, Trump incontra il «falco» Warsh

di Marco Valsania

Kevin Warsh (Bloomberg)

3' di lettura

Donald Trump intensifica la ricerca del prossimo presidente della Federal Reserve e salgono le quotazioni dell’ex esponente del vertice della Banca centrale ed economista repubblicano Kevin Warsh.

Trump ha incontrato il 47enne Warsh insieme al segretario al Tesoro Steven Mnuchin. Warsh è stato un duro critico della politica monetaria molto accomodante di Janet Yellen, definita «estremamente fallace» e bisognosa di «rigorosi riesami». E una sua nomina rappresenterebbe anche la rottura di una tradizione, che da Ronald Reagan in poi vuole il presidente entrante lasciare inizialmente in carica il leader della Fed e nessuna chairperson servire per un solo mandato dal 1934, come accadrebbe in caso di uscita della Yellen. Ma Warsh conosce bene la Fed dall’interno, in passato ha difeso la sua indipendenza da pressioni in Congresso per assoggettarla a maggiori controlli, ha solidi rapporti con l’establishment repubblicano e una sua nomina sarebbe dunque considerata meno traumatica di quella di un completo outsider. Al recente simposio della Fed di Jackson Hole di fine agosto Warsh era presente e ha incontrato numerosi banchieri centrali internazionali, compreso Mario Draghi.

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Altri candidati vengono considerati dalla Casa Bianca, che ha indicato di voler arrivare a una scelta entro fine anno, con il mandato della Yellen in scadenza a febbraio: tra questi la stessa Yellen, che potrebbe essere riconfermata, Jerome Powell, attuale membro del vertice Fed (che Trump ha pure incontrato ieri) e l’economista dell’Università di Stanford John Taylor, noto per la Taylor rule che cerca di prescrivere una formula per l’intervento sui tassi di interesse davanti al cambiamento delle condizioni economiche, a cominciare da inflazione e occupazione. In corsa sarebbe anche John Allison, ex amministratore delegato della banca BB&T. In declino sono invece parse la chance del capo-consigliere economico di Trump, Gary Cohn, dopo screzi sulla gestione della crisi di Charlottesville, quando prese le distanze dal presidente che faticava a condannare manifestazioni di suprematisti bianchi e gruppi neonazisti. Anche se c’è chi crede che Cohn sia in grado di rilanciare le sue chance se gestirà bene la difficile riforma fiscale appena lanciata dai repubblicani. Trump peraltro proprio ieri ha incontrato sia Cohn sia Yellen.

Warsh non è nuovo né a Washington, né a Wall Street. Era stato già parte della divisione di fusioni e acquisizioni di Morgan Stanley, poi nel consiglio economico nazionale di George W. Bush e nel 2007, allo scoppio della grande crisi, era nel board della Fed. Passato all’accademia, ha fatto parte della Hoover Institution di Stanford University. Di recente è stato membro dello Strategic and Policy Forum, creato da Trump ma smembrato in agosto nel clima acceso seguito agli eventi di Charlottesville. È stato inoltre consigliere nel 2016 dell’avversario di Trump alle primarie repubblicane, Jeb Bush. Sua moglie è Jane Lauder, erede della dinastia di Estée Lauder. Il padre Ron Lauder è molto vicino a Trump, secondo il Wall Street Journal, starebbe facendo pressioni per una sua nomina.Trump - sceso in campo ieri pomeriggio per promuovere la riforma delle tasse davanti all’associazione manifatturiera - non ha mai nascosto la sua propensione a cercare nomine di personaggi nuovi e fedeli conservatori nelle poltrone chiave. Alla Fed fa però i conti anche con un dilemma particolare: cercare di preservare una politica favorevole alla crescita mentre cerca con difficoltà di far avanzare le sue strategie di riforma.

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