l’annuncio al g7 scienza di torino

Onde gravitazionali, primo segnale misurato anche dall’Italia

di Leopoldo Benacchio

3' di lettura

L’unione fa la forza, anche nella scienza e il risultato annunciato oggi a Torino in una conferenza stampa congiunta Europa-Usa, a lato della riunione dei G7, lo dimostra ancora una volta. Le antenne per onde gravitazionali del sistema Ligo in Usa e Virgo in Italia hanno misurato contemporaneamente il passaggio di un'onda gravitazionale dovuta a due buchi neri che si sono fusi in uno solo.

Virgo a Cascina, Pisa, ripreso dal drone

Nello specifico mentre quasi tutti noi il 14 agosto scorso eravamo a goderci un paio di meritati giorni di vacanza ferragostana, i tre grandi impianti di fisica registravano, alle 11.30.43 di tempo italiano, la fusione di due buchi neri distanti 1.8 miliardi di anni luce da noi, con una massa rispettivamente 31 e 25 volte quella del nostro sole. Quindi belli grandi e grossi, ma non mostruosi, dato che si possono avere anche buchi neri molto più massicci. Durante il fenomeno una massa pari a 3 volte quella del sole è stata “bruciata” e convertita nell'emissione di onde gravitazionali, previste in questi casi dalla teoria sulla Relatività di Einstein.

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Due buchi neri che si fondono in uno solo

Se immaginiamo che lo spazio e il tempo, come prevede Einstein, formano una specie di tessuto su cui le masse di stelle, pianeti, buchi neri ed altro sono adagiate - in realtà sono loro a formarlo - allora le onde gravitazionali dovute a queste gigantesche fusioni sono delle increspature di questo tessuto che viaggiano nell'Universo. È la quarta volta in pochi mesi che vengono rivelate, dopo anni e anni che si dava la caccia a questo sfuggente segnale della natura. Perché quindi l'eco che ha avuto questa notizia?

L'interesse, specie per noi italiani, è che per la prima volta anche l'apparecchiatura Virgo di Pisa è entrata nel gioco: nelle altre occasioni, mesi fa, era infatti in manutenzione, si stava lavorando per un aggiornamento e potenziamento che ha dato ottimi frutti, stando a questa misura.

Non si pensi ad antenne come quelle radio televisive o parabole di qualche tipo. Tutt'altro. Due raggi laser sono istradati continuamente lungo due tunnel di 4 chilometri perpendicolari fra loro. Se non succede nulla i laser si incontrano ogni volta che tornano alla base e si annullano perfettamente a vicenda. Se invece queste particolari perturbazioni dello spazio tempo che sono le onde gravitazionali arrivano, allora uno dei due raggi arriva prima dell'altro e riesce a passare dando il segnale tanto atteso dai fisici. Parliamo peraltro di deviazioni di millesimi di millimetro che per questo specialissimo interferometro sono un'enormità.

L'ideatore di questa rete mondiale di antenne da usare come se fosse un solo strumento con una base larga quanto la Terra, è Adalberto Giazotto, fisico dell'Infn, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e “padre” di Virgo assieme al francese Alain Brillet. Ovviamente felicissimo, Giazotto vede realizzato un progetto, forse anche un sogno, perseguito da quasi 20 anni e che porta il nostro Paese al top anche in questo campo della fisica internazionale. Grande soddisfazione italiana ovviamente, a iniziare dal presidente di Infin, Fernando Ferroni e del ministro Valeria Fedeli.

A parte il ben meritato orgoglio nazionale questa osservazione, con le tre antenne in contemporanea sparse su due continenti, è importantissima perché dimostra l'efficienza del sistema: si è riusciti a capire dove il fenomeno avveniva nell'universo con una precisione 10 volte superiore a quella ottenuta le altre volte. Come dire che so su quale piastrella del bagno mi è caduto il sapone, invece che sapere solo che è caduto in bagno, da qualche parte.

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