patuelli (abi): faccia chiarezza

Commissione banche, lavori al via. Casini eletto presidente

di A. Gagliardi e A. Marini

(ANSA)

3' di lettura

È Pier Ferdinando Casini il presidente della Commissione sulle banche. Il senatore (che si è dimesso dalla presidenza della Commissione Esteri) è stato eletto con la maggioranza assoluta di 21 voti sui 40 parlamentari votanti (20 senatori e 20 deputati). I vice presidenti saranno Mauro Maria Marino, senatore Pd, e Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. L’elezione di Casini è il primo atto della commissione, che inizia oggi i lavori. E arriva all’indomani del voto unanime sulla mozione per le banche. Casini attuale presidente della commissione Esteri del Senato, ex presidente della Camera, è iscritto al Senato al gruppo centrista di Ap (Alternativa popolare).

I sei fronti di indagine
Sono sei i fronti di approfondimento sulle crisi bancarie: dalle modalità di «raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati» ai criteri di «remunerazione dei manager». Si analizzerà anche la correttezza del collocamento al pubblico retail dei prodotti finanziari ad alto rischio. E si indagherà sulle forme di erogazione del credito ai clienti di particolare rilievo. Sotto la lente anche la struttura dei costi, la ristrutturazione del modello gestionale e la politica di aggregazione e fusione delle banche nonché «l'osservanza degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza nell'allocazione di prodotti finanziari, e degli obblighi di corretta informazione agli investitori». Ma oggetto dell’inchiesta sarà anche l'attività svolta dalla Vigilanza, e da questo punto di vista Bankitalia ha già assicurato piena collaborazione.

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Patuelli: attendiamo Commissione, fare piena luce
«Sono soddisfatto che la commissione parlamentare inizi a lavorare per andare a chiarire i punti di incertezza e squarciare il polverone che confusamente è cresciuto sulle vicende bancarie negli ultimi anni» ha detto Antonio Patuelli, presidente dell'Abi, a margine di un convegno a Roma. «Confido che la Commissione chiarisca attuando gli espliciti obiettivi previsti dalla legge» ha aggiunto Patuelli, puntualizzando: «penso sia necessario fare piena luce, attribuire le responsabilità a chi le ha avute, ma anche diradare il polverone per girare pagina e guardare innanzi».

Le banche sotto osservazione
Si partirà dalla verifica della gestione degli istituti in crisi o finiti sotto l’ombrello pubblico, come Mps e probabilmente le due venete. Ma si indagherà anche sulle banche finite in risoluzione, come le vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. Fronte caldissimo, quest'ultimo, visto che le opposizioni vogliono andare all’attacco della sottosegretaria Pd Maria Elena Boschi per la vicenda di Banca Etruria.

Il ruolo di Banca d’Italia e il faro sulla vigilanza
Nel suo spettro di azione, la Commissione includerà anche l’operato nelle crisi delle autorità di vigilanza. Un tema non indifferente in vista anche della scadenza del mandato del governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco a fine anno, mandato rinnovabile (una sola volta) a discrezione del governo.

Sotto la lente compensi dei manager e vendite al retail
La Commissione potrà indagare anche sulle modalità e gli strumenti adottati dagli istituti per la raccolta, con particolare attenzione alla “correttezza” della vendita di prodotti alla clientela retail, soprattutto di obbligazioni, ma anche sui modelli di gestione e sui criteri adottati per la remunerazione dei manager.

Poteri ampi di indagine
Alla Commissione, limitatamente all'oggetto delle indagini di sua competenza, non può essere opposto il segreto d'ufficio né il segreto professionale o quello bancario. Inoltre la Commissione potrà ottenere copie di atti o documenti relativi a procedimenti o inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organi inquirenti. Potrà avvalersi dell'opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, nonché di tutte le collaborazioni ritenute necessarie.

Corsa contro il tempo per la fine dei lavori
Uno dei nodi principali è la fine dei lavori della Commissione. La legge specifica che deve avvenire «entro un anno dalla costituzione e comunque entro la fine della Legislatura». Poiché la legislatura finirà al massimo a febbraio 2018 il limite di un anno appare superfluo. Anche perché è prevista una relazione alla fine dei lavori della commissione (ce ne potrebbero essere più di una: una di maggioranza e una o più di opposizione) e una relazione intermedia a sei mesi sullo stato dei lavori.

Budget di 150mila euro per la Commissione
Tutti i componenti della Commissione, i funzionari e il personale addetti alla bicamerale, nonché ogni altra persona che collabora nell'attività di indagine o concorre a compiere atti d'inchiesta, sono vincolati al segreto. Per il suo funzionamento la Commissione d'inchiesta avrà un budget di 150mila euro imputati al 50% sui bilanci di Camera e Senato. Può essere autorizzato, su richiesta della Commissione e con determinazione dei Presidenti delle due Camere, un incremento delle spese in misura però non superiore al 30%, per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell'inchiesta.

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