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Cantieri edili: furti = danni e ritardi

Cantieri edili: furti = danni e ritardi
29/01/2025

della Redazione

Il furto di attrezzature costa alle imprese edili europee 1,5 miliardi di euro l’anno (escludendo tutti gli illeciti non segnalati)Fonte: Era Guide for Theft Prevention 2010. Un rischio che si somma al caro materie prime, ai costi energetici sempre più elevati e ad un’inflazione galoppante che stanno mettendo il comparto in ginocchio. Che l’edilizia sia preda ambìta dal crimine lo dimostra l’Indagine sulla Criminalità nelle Costruzioni 2024 condotta da BauWatch, secondo la quale il 66% degli intervistati ha subito almeno un furto all’anno e al 20% capita a frequenza mensile o addirittura settimanale. BauWatch è leader europeo della videosorveglianza mobile. Con una vasta flotta di oltre 10.500 torri di videosorveglianza, un centro di controllo completamente certificato e squadre interne dedicate, garantisce una protezione 24/7.

Sempre più soggetti sono inoltre regolarmente avvicinati da ricettatori che vogliono rivendere il materiale rubato. Risultato: i progetti edilizi ritardano (con danni che vanno dal 10 al 50% del costo totale della costruzione) e in alcuni casi addirittura si arrestano, con un impatto devastante non solo sul giro d’affari ma anche sulla reputazione e sull’immagine. Nell’edilizia si lavora infatti sempre a margine ridotto e ogni ritardo è in grado di impattare assai significativamente sui flussi finanziari. 

E questo solo con riferimento ai costi indiretti, ma le imprese edili devono in primo luogo rimpiazzare i materiali sottratti. E non parliamo di piccole cifre: se i grandi macchinari vengono infatti rubati solo nell’11% dei casi (ma possono generare danni assai ingenti), nel 51% dei casi vengono rubate attrezzature di piccole dimensioni e valore ridotto, ma facilmente trafugabili e trasportabili. E la somma di tanti furti di valore ridotto può generare danni molto ingenti. 

Cosa si ruba di più

Il furto di rame è un evergreen delle infrastrutture ferroviarie e può generare danni per milioni di euro e seri ritardi nell’esecuzione dei progetti. Si conferma anche in questa indagine il bene più rubato. Del resto il rame è un materiale essenziale e assai facile da rivendere, per giunta è aumentato molto di valore per il suo ruolo chiave nella transizione energetica (è infatti essenziale per la costruzione di turbine eoliche, pannelli solari e auto elettriche). Non a caso, secondo l’Indagine sulla Criminalità nelle Costruzioni 2024, più del 50% degli intervistati è stato visitato da ladri di rame e il 31% ha subito un furto di cavi. Che però troppo spesso restano incustoditi. Perché?

La security è sottostimata

Per un terzo dei rispondenti la security rappresenta una priorità bassa nei cantieri: il 43% sottostima infatti il rischio e ciò potrebbe essere ascrivibile, per il 40% degli intervistati, ad oggettive restrizioni di budget (magari più orientati alla safety) e per il 33% ad una cattiva pianificazione prima dell’avvio dei lavori. Quel che è certo è che, nel 12% dei casi, chi ruba fa parte a vario titolo del personale interno, con infedeltà non sempre facili da individuare, considerata la quantità di appalti e subappalti e quindi di personale temporaneo che viene incaricato di progetti specifici nel settore edile. La maggioranza dei criminali però sono opportunisti (51%): si accontentano cioè di piccoli furti di oggetti facili da sottrarre e poi ricettare. Il 19% dei furti avviene invece ad opera della criminalità organizzata, attiva soprattutto di notte e nei periodi invernali o autunnali al prolungarsi delle ore di buio. 

Picchi di furti

Con la stagione fredda e il cambio in ora solare, i cantieri edili sono più esposti al rischio: oltre il 50% degli intervistati afferma infatti che la frequenza di furti e atti vandalici è maggiore nei mesi autunnali e invernali. I motivi? La scarsa visibilità notturna offre ai ladri più tempo per pianificare azioni mirate e precise, grazie anche al numero ridotto di lavoratori presenti nei cantieri e dunque alla minore sorveglianza. Nei mesi autunnali ed invernali non solo aumenta la frequenza dei furti nei cantieri ma anche la loro complessità. Se il 15% dei lavoratori intervistati afferma infatti che i furti sono diventati “molto più sofisticati” rispetto agli anni precedenti, il 47 % ritiene che il livello di sofisticazione di questi reati sia leggermente aumentato, confermando comunque la tendenza dei malviventi ad approfittare della vulnerabilità dei siti nei mesi più bui per mettere a segno colpi sapientemente architettati. 

Come proteggersi

L’incremento della criminalità segnalato dal report ha messo in evidenza la necessità per le imprese edili di dotarsi di misure di sicurezza altamente efficaci. Tra i sistemi più utilizzati, il 39% dei lavoratori ha citato le recinzioni perimetrali, il 34% gli allarmi mentre il 30% l’affissione di cartelli dissuasivi. I sistemi di monitoraggio in tempo reale ad intelligenza artificiale rappresentano una soluzione completa, in grado di rilevare attività sospette e fornire una rapida capacità di risposta. In particolare le soluzioni dotate di telecamere presentano un doppio vantaggio: preventivo, perché dissuadono i ladri dall’entrare in cantiere, e reattivo, perché sono collegate a una centrale d’allarme che si attiva immediatamente in caso di intrusione. Il deterrente luminoso segnala infine che il sito è costantemente sorvegliato, scoraggiando gli intrusi.

Alla luce della crescente complessità e delle dimensioni dei progetti edilizi moderni, investire in una maggiore sicurezza dei cantieri è diventato oggi un elemento chiave non solo per la protezione delle risorse, ma anche per evitare costosi ritardi nei progetti, cali di produttività, nonchè danni alla reputazione.

La versione integrale dell’articolo riporta gli interventi dei professionisti, per visualizzarle apri il pdf allegato.

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