"Portami dove vuoi". A 77 anni se ne va Paul Auster, aveva raccontato l'America come i grandi della letteratura

A 77 anni è morto lo scrittore statunitense Paul Auster. Ne danno notizia i media statunitensi tra cui il New York Times. Una delle voci più autorevoli della letteratura statunitense contemporanea, noto come la voce della Grande Mela per la sua opera più celebre, la 'Trilogia di New York, "il Santo patrono di Brooklyn" come era chiamato, è deceduto a seguito di complicazioni legate al cancro ai polmoni. Autore prolifico e iconico, la sua vita era stata segnata anche da numerose tragedie familiari, a partire dalla scomparsa del figlio Daniel a 44 anni per overdose: sei mesi prima l'uomo era stato incriminato per la morte della figlia di soli 10 mesi, Ruby, trovata in casa già in coma per overdose di fentanyl ed eroina. Voce del cosiddetto 'Postmodernismo', con Thomas Pynchon e Don DeLillo, tra le opere più famose vanno citate sicuramente la 'Trilogia di New York' (1987), 'Moon Palace' (1989), 'La musica del caso' (1990), 'Il libro delle illusioni' (2002), 'Follie di Brooklyn' (2005). I due ultimi romanzi pubblicati in Italia, tutti da Einaudi, erano stati '4 3 2 1' (2017) e 'Baumgartner' nel 2023. Sempre nel 2023 è stato pubblicato il saggio-romanzo 'Ragazzo in fiamme. Vita e opere di Stephen Crane'. Nato nel 1947 a Newark, nel New Jersey, studia letteratura alla Columbia University di New York dove si laurea e dove partecipa alle lotte studentesche del 1968 con la prima moglie, la scrittrice Lydia Davis. Decide di lasciare gli Usa e parte come operaio su una piattaforma petrolifera dove rimane per un anno: tornato si trasferisce a Parigi dove vive in estrema povertà, barcamenandosi tra diversi lavoretti. Lascia la Francia alla fine degli anni Settanta e torna negli Usa dove diventa padre con la nascita del figlio Daniel, ma le difficoltà economiche sono sempre più pressanti e incidono sulla vita familiare, arrivando al divorzio a cui segue la morte del padre. Segnato da queste esperienze scrive 'L'invenzione della solitudine' nel 1982, romanzo che inizia a portarlo sulla strada del successo. Intanto conosce la seconda moglie, la scrittrice e saggista Siri Hustvedt, da cui avrà anche una figlia. Nel 1987 esce il romanzo che lo consacra al pubblico e alla critica, la 'Trilogia di New York', composto da Città di vetro (City of glass, 1985), Fantasmi (Ghosts, 1986) e La stanza chiusa (The locked room, 1987), uno dei capisaldi del postmodernismo. "Scrivere non è più un atto di libera scelta per me, è una questione di sopravvivenza", è una delle sue citazioni più note e una delle verità che ne caratterizza l'opera. Auster pubblica 34 libri, fra cui 18 romanzi, quattro sceneggiature, saggi e biografie, ultima 'Ragazzo in fiamme. Vita e opere di Stephen Crane'. Voce di New York, da sempre residente a Brooklyn tanto da esserne definito il "Santo Patrono", i suoi romanzi partono dalla sua vita per affrontare temi universali. Il suo ultimo romanzo, 'Baumgartner', era stato pubblicato nel 2023, in concomitanza con l'annuncio della malattia.

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