Il ritorno del marziano. La carta Ignazio Marino per la lista Santoro alle Europee

La carta niente male che potrebbe giocarsi come mossa d’apertura porta il nome di Ignazio Marino. Michele Santoro sta davvero scaldando i motori per una sua lista pacifista che si contenda il voto a sinistra alle prossime Europee. E il colpo a sorpresa potrebbe essere quello del ritorno dell’ex sindaco di Roma dopo anni di distanza dalla politica attiva, scaricato brutalmente dal Partito democratico, ma ancora con un certo seguito in un mai estinto zoccolo duro di fan e sostenitori. Martedì prossimo l’ex conduttore presenterà “Pace, terra e dignità” alla stampa estera, non è ancora certo se proprio accanto all’ex sindaco, per rendere la photo-opportunity di rito la foto simbolo del lancio della campagna elettorale. Di certo è che il professore parteciperà al convegno “Armi o sanità”, e si sussurra che possa essere il preludio a una candidatura. “Noi andiamo avanti con il nostro progetto”, ha commentato gelido Angelo Bonelli, uno dei leader dell’Alleanza Verdi-Sinistra, “basta frammentazioni a sinistra”. La lista Ptd - spigoloso acronimo della formazione santoriana - potrebbe essere un’appuntita spina nel fianco per i partiti che si contendono il voto di quell’area. Non solo per Avs, ma anche per lo stesso Movimento 5 stelle, che Giuseppe Conte ha proiettato decisamente alla ricerca del voto arcobaleno, con una battente campagna per lo stop alla guerra in Ucraina e nel Medio Oriente e un costante incalzare sulla riduzione delle spese militari. Sono diverse le personalità del mondo della politica e della cultura che ruotano nell’orbita di Santoro, e che se decidessero per un impegno in prima persona potrebbero aumentare l’appeal comunicativo ed elettorale del progetto. Da mesi si parla di tentativi di dialogo con un altro primo cittadino dell’era di Marino, Luigi De Magistris. Un suo coinvolgimento potrebbe andare a disegnare un trittico completato dal rettore per l’Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, naturale interlocutore di un’aggregazione di questo tipo. Il padrino politico dell’operazione sarebbe Yanis Varoufakis, l’ex ministro dell’Economia del primo periodo del governo Tsipras, che si affiancherebbe a chi ha già dimostrato interesse al progetto lanciato lo scorso ottobre al teatro Ghione di Roma. Non necessariamente quali candidati in prima persona, si sono sentiti coinvolti la cantante Fiorella Mannoia, l’attrice Valeria Golino, Maria Fida Moro e la scrittrice Ginevra Bompiani. La sorpresa delle ultime ore potrebbe essere il coinvolgimento del corrispondente della Rai da Mosca Marc Innaro, sul quale circolano una serie di voci impazzite al momento senza conferma. Tutte personalità che, con varie sfumature e vari accenti, si sono ritrovate concordi principalmente sui temi di politica estera. Fortemente critici con l’Occidente politico e con la Nato, sostenitori delle ragioni palestinesi nel conflitto che infiamma Gaza, agli antipodi dalla linea seguita dall’Italia prima con Mario Draghi e poi con Giorgia Meloni. Un collante che renderebbe la competizione con il Movimento 5 stelle alquanto scoppiettante, e sul quale un dirigente pentastellato inizia già a ragionare pensoso: “Quelli i voti che prendono li tolgono a noi”.

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