Parlando a Controcalcio, il giornalista Filippo Roma ha spiegato cosa c'era dietro al servizio delle Iene riguardo alle confidenze di un arbitro di Serie A ancora in attività sulla presunta lotta dentro l'AIA. Nell'intervista, Roma, che tifa per la Roma, ha risposto alla domanda su perché, dopo il servizio del 2020 su Luis Ruzzi, ex agente di Mauro Zarate, che chiedeva soldi al Presidente della Lazio Claudio Lotito in modo non normale, non è stato fatto un altro servizio quando la giustizia sportiva ha chiuso il caso senza trovare problemi.

Roma ha spiegato che il silenzio è dovuto a vari motivi, tipo mancanza di nuove informazioni importanti e perché la storia non aveva più un grande impatto sul calcio. Ha detto che il primo servizio ha fatto scalpore, ma senza nuovi sviluppi e con la giustizia sportiva che ha detto che non c'erano problemi, la storia è scivolata in secondo piano.

In più, Roma ha detto che, come giornalista, è importante fare il proprio lavoro con responsabilità, evitando di creare polemiche senza nuovi fatti. Ha detto che l'obiettivo principale del giornalismo è informare bene le persone, e questo significa scegliere attentamente le storie, dando priorità a quelle che davvero interessano al pubblico e alla società.

Di seguito le sue parole:

"Quella è la fine sportiva, mentre va avanti la magistratura ordinaria. Rispetto a quella storia noi abbiamo raccontato una vicenda documentata non in base ad un sentito dire con carte alla mano con tutti i flussi finanziari ben delineati. Abbiamo offerto a Lotito più e più volte la possibilità di replicare, ma lui si è sempre sottratto. Il nostro lo abbiamo fatto poi è vero che la giustizia sportiva ha archiviato il procedimento, ma c'è ancora la giustizia ordinaria che deve fare ancora il suo percorso…” 
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