Baglioni, un addio lungo tre anni. E’ stato l’eterno giovanotto dell’Italia adolescente

21 Gen 2024 15:45 - di Mario Campanella

Nel nostro immaginario quella maglietta fina resterà per sempre. Anche se ancora non è dato sapere quanto successo avrà nella storia il “signor agonia”, come lo chiamavano a Montesacro. A 73 anni Claudio Baglioni si ritira, dopo oltre cinquant’anni di successi e una carriera strepitosa. Ma non adesso, fra tre anni. Una carriera iniziata proprio con il suo più grande colpo, “Questo piccolo grande amore”. Decine di milioni di dischi venduti, concerti strapieni, in mezzo a una timidezza che lo ha sempre contraddistinto.

Autore di leit motiv dell’innamoramento nazionale

Laureato in architettura, occhiali spessi da ragazzo, figlio di un carabiniere, autore di leit motiv dell’innamoramento nazionale , da Amore bello a Mille giorni di te e di me, a E tu come stai? di cui Mina ha fatto una versione stupenda. Ma anche di canzoni bellissime e meno note come Gagarin, dedicata al grande astronauta russo. Anche lui dice di essere di sinistra ma amava Berlusconi con il quale si sentiva periodicamente.

Si è ispirato a San Francesco e Trilussa

Claudio Baglioni è stato, anzi è, una colonna sonora perenne degli amori struggenti e perduti. Ma anche un vocalist inimitabile, il presentatore di una delle più belle trasmissioni televisive degli ultimi decenni (“Anima mia”) e del festival di Sanremo. Alcune sue canzoni sono state sin troppo sottovalutate, come Poster, altre hanno avuto il merito addirittura di rendere famosi gli scritti di San Francesco d’Assisi (“Fratello sole sorella luna“) o di Trilussa (“Ninna nanna “).

Ha cantato anche il tradimento femminile

Nell’epoca dei cantautori impegnati sembrava essere relegato al ruolo di reazionario. In realtà è stato l’involontario epigono del conservatorismo dei valori e del progressismo delle idee. Eppure con quel candore nazionalpopolare riuscii a parlare apertamente di tradimento femminile negli anni del puritanesimo democristiano con Signora Lia, altro suo cavallo di battaglia. Probabilmente è un ritiro strategico, come quelli annunciati e ritrattati di Mouhamad Alì. Ci mancherà. Con quella,”triste speranza “ che si porta dietro, eterno giovanotto di un’Italia rimasta adolescente.

Baglioni è l’Italia

Baglioni è l’Italia, con le sue ansie, i suoi dolori e i suoi sentimenti. Per questo è stato catalogato sotto tutte le bandiere. Lo racconta lui stesso nella sua autobiografia: hanno detto che era estremista di sinistra, poi democristiano, quindi ciellino e craxiano, e ancora ex missino e veterocomunista. Ma per lui hanno contato e contano solo i percorsi dell’anima.

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