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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Rocca salva De Angelis: "Non gli revoco la mia fiducia"

Il presidente della Regione ha avuto un incontro con il responsabile della comunicazione istituzionale, già suo portavoce alla Croce Rossa, dopo il post che ha messo in dubbio le condanne per l'attentato del 1980. Il 9 agosto presidio del Pd

Marcello De Angelis mantiene il suo ruolo di capo della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. A deciderlo è stato Francesco Rocca, all'indomani di un incontro faccia a faccia con l'ex membro di Terza Posizione, formazione di estrema destra dichiarata eversiva nel 1980 e scioltasi poco dopo. L'ex deputato e giornalista alcuni giorni fa aveva polemizzato contro le cariche istituzionali, accusate di mentire riguardo ai veri mandanti ed esecutori dell'attentato. Nonostante le richieste da parte dell'opposizione, Rocca ha deciso di non rimuovere il suo collega di vecchia data. 

Francesco Rocca salva Marcello De Angelis

L'incontro tra Francesco Rocca e Marcello De Angelis è avvenuto nella tarda serata del 7 agosto, annunciato dal governatore in seguito anche ad un confronto a distanza con la presidente del Consiglio e leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. E preceduto da un post di De Angelis, sempre su Facebook, nel quale ha provato a scusarsi per "i disagi provocati" in seguito al suo post del 3 agosto, il giorno dopo il 43° anniversario della strage alla stazione ferroviaria di Bologna. "Dopo lunghe riflessioni e un attento e sincero confronto - ha esordito Rocca in una nota - ho deciso di non revocare la fiducia a Marcello De Angelis". 

I motivi della decisione del presidente della Regione Lazio

Rocca, che condivide con De Angelis la militanza giovanile nel Fronte della Giovantù, già ai tempi della presidenza della Croce Rossa Italiana aveva chiamato l'ex Terza Posizione a ricoprire il ruolo di suo portavoce. Anche una volta approdato alla Pisana, ha deciso - non senza scatenare polemiche - di portarlo con sè. "So bene che, quanto affermato da Marcello De Angelis nei giorni scorsi in relazione alla strage di Bologna, ha offeso e turbato molti - si è giustificato Rocca - ma il suo è stato un errore dettato da un forte coinvolgimento personale e affettivo a tragiche vicende che, tutt'oggi, animano la coscienza e il dibattito politico nazionale. Il mio primo pensiero, in questi giorni, è andato ai familiari delle vittime di Bologna e a quanto una parola sbagliata possa riaprire ferite mai rimarginate". De Angelis è stato arrestato e recluso sia in Inghilterra, sia in Italia, condannato per banda armata e sovversione. Luigi Ciavardini, ex NAR, condannato per l'attentato di Bologna e tra i responsabili dell'assassinio del poliziotto Francesco Evangelista davanti al liceo Giulio Cesare, è il marito della sorella di De Angelis, Germana. Il fratello maggiore di Marcello, Nazareno (Nanni), è morto in carcere il 6 agosto 1980, arrestato insieme a Ciavardini e considerato inizialmente tra i responsabili della strage. 

"Spero che le sue sentite scuse siano arrivate a tutti"

"Nella mia vita ho sempre cercato di agire con il massimo rispetto per le opinioni altrui - ha concluso Rocca - e per la libertà di espressione. Non ho mai censurato nessuno, ho fatto del dialogo il mio faro in qualunque tipo di attività intrapresa e cerco di ascoltare il dolore che si cela anche dietro a un passo falso. Dopo una lunga riflessione ho deciso perciò di comprendere e non allontanare una persona sinceramente addolorata e che, indubbiamente, è una valida risorsa per la mia struttura. Spero che le sue sentite scuse, già espresse sui social, arrivino a tutti quanti con la stessa forza e autenticità che ho percepito io". 

Il Pd convoca un sit-in di protesta davanti alla sede della giunta

Di sicuro non sono arrivate molto forti alle opposizioni. Il Pd Roma, su iniziativa del segretario Enzo Foschi, ha organizzato per le 12 di mercoledì 9 agosto un sit-in proprio sotto la sede della giunta regionale. "Tre giorni di silenzio e temporeggiamenti per poi non cambiare nulla e ribadire la fiducia a De Angelis le cui dimissioni sarebbero invece stato il minimo - commenta la consigliera regionale Eleonora Mattia - almeno per provare a salvare la faccia. La scelta del presidente Rocca, così come il silenzio della premier Meloni, è incompatibile con il rispetto delle Istituzioni democratiche oltre che offensiva nei confronti dei famigliari delle vittime della Strage di Bologna". "Rocca ha ribadito che dopo le scuse non intende revocare la fiducia a De Angelis - aggiunge Foschi -. Scuse che per noi sono insufficienti. Le sue parole, a nostro modo di vedere, sono incompatibili con l'importante ruolo istituzionale che ricopre. Per questo continuiamo a chiedere a gran voce le sue dimissioni e domani, come Pd, alle ore 12 saremo sotto la Giunta della Regione Lazio per un presidio di protesta".

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