Catastrofisti del clima colti di sorpresa: neve sulla Marmolada (video). Lo aveva previsto Gigi D’Alessio…

5 Ago 2023 15:16 - di Monica Pucci

Nelle settimane di dibattito “infuocato” sui cambiamenti climatici, che non hanno risparmiato polemiche anche nei confronti dei presunti “negazionisti” del governo Meloni, ai fenomeni di caldo eccessivo o di temporali violenti, se ne aggiunge uno che un cantante napoletano, Gigi D’Alessio, aveva “previsto” in una canzone in cui cantava “le domeniche d’agosto, quanta neve che cadrà…”. In effetti, a dispetto delle teorie sulle montagne “balneari” e lo scioglimento dei ghiacciai, arriva la notizia della neve caduta, ad agosto, sulla Marmolada. Il maltempo portato sull’Italia dal ciclone Circe, prima, e dalla tempesta Patricia, poi, ha provocato un brusco abbassamento delle temperature e sulla regina delle Dolomiti, a 3.343 metri, è tornata la neve. Ad immortalare il fenomeno è stato Carlo Budel, gestore della Capanna di Punta Penia, che sui suoi profili social ha postato video e foto del rifugio completamente sotto la neve, con tanto di pupazzo Wilson ad augurare: “Buon Natale”. Un post che non avrà fatto piacere agli integralisti del clima…

La neve ad agosto sulla Marmolada e i negazionisti del “warm climate”

Di neve sulla Marmolada si parlerà molto, in questi giorni, ma è il tema del riscaldamento globale che tiene banco anche tra gli italiani da mesi, alimentando cattiva informazione, catastrofismo e persino negazionismo. Il 34,7% degli italiani è convinto che ci sia un allarmismo eccessivo sul cambiamento climatico e 16,2% sono negazionisti, convinti che non esista affatto. È quanto si legge nel terzo Rapporto Ital Communications-Censis ‘Disinformazione e fake news in Italia. Il sistema dell’informazione alla prova dell’Intelligenza Artificiale’ presentato nei giorni scorsi al Senato.

Inoltre, prosegue il report, il 25,5% ritiene che l’alluvione di quest’anno sia la risposta più efficace a chi sostiene che si sta progressivamente andando verso la desertificazione. Gli individui più fragili, vale a dire i più anziani e i meno scolarizzati, sono quelli che appaiono più confusi e meno in grado di comprendere il problema nella sua complessità.

 

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