Strategia della persistenza. Panetta dice a Lagarde di prendersela comoda con i tassi. E Meloni sorride

Nel suo primo intervento pubblico da governatore designato della Banca d'Italia, Fabio Panetta parla senza ombra di dubbio da "colomba" della Bce. In altri termini, l'attuale componente del comitato esecutivo della Banca centrale europea si esprime non tanto focalizzandosi sull'andamento dell'inflazione, come fanno i cosiddetti "falchi", quanto piuttosto tenendo in considerazione l'andamento dell'economia. E se è vero che Panetta non si sbilancia ad anticipare quel che Francoforte farà a settembre, il concetto che esprime è molto chiaro: non c'è bisogno di alzare ancora i tassi di interesse. Ed è un concetto che va a nozze con la linea del governo Meloni, che non a caso lo ha scelto per la sostituzione, attesa in autunno, di Ignazio Visco a Palazzo Koch. Nel discorso di Panetta, pubblicato sul sito della Bce e corredato da numerosi grafici, la parola chiave è "persistenza". Il banchiere, intervenendo all'evento "Getting disinflation right" (traducibile con "Non sbagliare sulla disinflazione") organizzato dal Centro Baffi dell’università Bocconi, afferma: "Enfatizzare la persistenza può risultare particolarmente importante nell'attuale situazione, dove il tasso di politica monetaria è intorno al livello necessario per raggiungere la stabilità dei prezzi nel medio termine", che è appunto il principale obiettivo che si prefigge la Bce. Nello stesso tempo, aggiunge Panetta, "i rischi di inflazione sono bilanciati e l'attività economica è debole". Non bastasse, "il rischio di disancorare le aspettative di inflazione è basso", il che significa che non si dovrebbe innescare quel meccanismo per cui ci si continua ad attendere un aumento dei prezzi. Insomma, Panetta evidenzia come in generale le spinte inflazionistiche siano venute meno mentre le ombre sulla crescita economica si stanno facendo più cupe. "In queste condizioni - sostiene dimostrando chiaramente perché, nella raffigurazione ornitologica delle posizioni interne alla Bce, viene definito "colomba" - contare solamente su un approccio aggressivo di aumento dei tassi potrebbe amplificare i rischi associati a una eccessiva stretta monetaria, la quale potrebbe richiedere un taglio frettoloso dei tassi in un ambiente economico in deterioramento". Ecco così che "l'elemento di persistenza può mitigare questo rischio". In definitiva, Panetta ritiene che "la politica monetaria possa operare non solo alzando i tassi ma anche mantenendoli agli attuali livelli per un periodo più lungo". E per il governatore in pectore di Bankitalia una politica monetaria che "incorpora la persistenza" permette una maggiore flessibilità "nell'adeguarsi ai dati" così da "portare a termine il compito di frenare l'inflazione in Europa". Di dati aveva parlato, nell'ultima riunione della Bce, anche la presidente Christine Lagarde. Che aveva spiegato: "Le decisioni sui prossimi rialzi restano legate ai dati. A settembre potremmo alzare oppure confermare i tassi, i dati ci diranno se e quanta strada dobbiamo ancora fare". Interpellato oggi dalla professoressa della Bocconi Elena Carletti sulle prossime mosse della Bce, Panetta risponde che "è troppo presto" per dire cosa accadrà. Dipenderà appunto dai prossimi dati sull'inflazione e sull'economia. Il governatore in pectore di Bankitalia non concorda poi con Donato Masciandaro, direttore del Centro Baffi, secondo cui la Bce farebbe bene a impegnarsi di più sulle prossime mosse, dando indicazioni maggiori su quel che farà. Il motivo è che ormai lo scenario economico mondiale è punteggiato da incognite imprevedibili. "Non mi sarei mai aspettato di avere una pandemia né una guerra in Europa" argomenta Panetta. Per quanto non si sbilanci sulle decisioni di settembre, è chiaro che il banchiere è favorevole a uno stop nei rialzi dei tassi. Ritenendo, nel contempo, che il costo del denaro dovrebbe rimanere agli attuali livelli per un periodo di tempo sufficientemente lungo da imbrigliare l'inflazione a quel 2% che Francoforte continua a porsi come obiettivo. Del resto, un arresto nel processo di incremento dei tassi lo hanno domandato più volte diversi rappresentanti del governo Meloni. Tra gli ultimi il vicempremier Antonio Tajani, al quale Carlo Cottarelli, in un'intervista a Huffpost, ha tenuto a spiegare come dall'attuale situazione guadagni soprattutto lo Stato italiano, per via della sua mole di debito. In ogni caso, c'è da scommettere che, in generale, dalle parti di Palazzo Chigi abbiano apprezzato le parole di oggi di Panetta. Magari di più quelle che alludono a uno stop nei rialzi dei tassi e un po' meno quelle che prospettano la permanenza dell'attuale costo del denaro, già elevato, per un periodo di tempo lungo.

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