Briatore sbertuccia Calenda. “Lo assumo come direttore marketing del Twiga. Mi ha fatto tanta pubblicità”

3 Ago 2023 12:18 - di Alberto Consoli
Briatore Calenda

Carlo Calenda direttore marketing del Twiga. Non male la presa per i fondelli che parte direttamente dal proprietario Flavio Briatore. Le sparate del leader di Azione  contro i renziani che erano nel locale dell’imprenditore hanno avuto un effetto positivo, spiega tra il serio e il faceto al Corriere della Sera. Ha finito per mettere al centro dell’estate italiana lo stabilimento balneare di Forte dei Marmi. Mai si sarebbe aspettato tanta pubblicità gratuita  dice Briatore a Candida Morvillo. “Io pensavo di avere tre bravi direttori di comunicazione e marketing. Ma ora ho capito che il più bravo è Carlo Calenda: ha messo il Twiga al centro dell’estate italiana. È tutta promozione”.

Briatore a Calenda: “Parlare dal pulpito dio Capalbio non è il massimo della credibilità”

Calenda si era indignato per la presenza di Bonifazi, Nobili e Boschi al Twiga, a cena con il ministro Santanché; e dove era pure il direttore del Riformista Ruggeri. Gossip e fantapolitica si sono messi in moto e il leader di Azione, che era a Capalbio, nella piaggia radical chic, si era inserito nelle critiche ai suoi partner – per poco ancora probabilmente- del Terzo Polo. Ha definito la cena “inopportuna” ed è qui che si scaglia Briatore.  «Cena inopportuna? Naturalmente, in democrazia, non può essere un politico a dire con chi devi mangiare. Io credo che parlare di opportunità dai pulpiti di Capalbio non sia il massimo della credibilità». Anche Matteo Renzi, del resto dal Corriere aveva detto al suo alleato di non ridurre  la politica a un derby Twiga-Capalbio. «Io sono stato a Capalbio una sola volta, anni fa: è il regno dei radical chic, tutti romani, tutti gossippari, gente con un Dna diverso dal mio», dice Briatore.

“Da noi passano tutti, anche se qualcuno in passato lo ha negato”

E poi basta, sbotta Briatore contro chi è sempre a caccia di “inciuci”: “da noi passano tutti, come al Billionaire o come al resort di Malindi. Quando Giovanna Melandri disse che non c’era mai stata e poi spuntò la foto in cui ballava da noi- racconta- . Dopodiché, io sono sicuramente più vicino a Giorgia Meloni che a Giuseppe Conte, a Calenda o alla signora del Pd Elly Schlein». Ancora replica: «Bonifazi frequenta il Twiga da anni, Maria Elena la conosco da anni, non vedo il problema». Stiamo rasentando l’assurdo: «Ma un politico deve chiedere a qualcuno se andare al Twiga o a un altro bagno? Io invito a venire pure il direttore marketing Calenda – continua a prenderlo in giro-:  così vede che noi siamo sicuramente più fighi di chi va a Capalbio». “E voglio chiarire una volta per tutte che Daniela non ha più un’azione del Twiga”, tiene a precisare. E chiarisce: il senatore del Pd Francesco Boccia non è mai venuto al Twiga. «A Roma, viene al Crazy pizza, a meno che ora non si dica che pure il Crazy pizza è di destra»…

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