Donald Trump incriminato per l’assalto al Congresso: “Vogliono fermarmi, sono peggio dell’Urss”

2 Ago 2023 8:18 - di Giulio Fioretti
Donald Trump

Donald Trump è stato incriminato per la terza volta. Dopo le accuse per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e le carte segrete a Mar-a-Lago, l’ex presidente è stato incriminato da un gran giurì federale per l’assalto al Congresso del 6 gennaio. Lo riporta Abc citando alcune fonti. Il grand giurì che sta indagando sull’assalto al Congresso del 6 gennaio ha consegnato al giudice un’incriminazione. Il tycoon rischia una pena fino a vent’anni di carcere.

Il Procuratore speciale Jack Smith ha parlato di “attacco alla democrazia senza precedenti” mentre l’ex inquilino della Casa Bianca ha risposto dicendo che ” si tratta di una persecuzione che ricorda la Germania nazista o l’Urss, messa in campo da un Paese in declino per nascondere le vicende giudiziarie del figlio di Biden e per bloccare la mia corsa alle presidenziali del 2024″. Il tycoon ha attaccato duramente il procuratore Smith definendolo “un pazzo scatenato che insegue la sua vittima preferita”.

L’assalto a Capitol Hill

Il 6 gennaio del 2021 centinaia di sostenitori di Donald Trump assalirono la sede del Congresso americano per protestare contro presunti brogli delle presidenziali che avevano decretato la vittoria di Joe Biden e chiedere al vicepresidente in carica, Mike Pece, e allo stesso Congresso di non procedere alla proclamazione di Biden. Furono causati danni ingenti alla sede del Parlamento americano e ci vollero ore prima che le forze dell’ordine prendessero i controllo della sede istituzionale. Diversi gli arresti eseguiti.

Donald Trump e le primarie repubblicane: saldamente in testa

Proprio l’altro ieri il New York Times aveva pubblicato le proiezioni elettorali per le primarie repubblicane in vista delle presidenziali del prossimo anno che vedono Trump nettamente in testa con il 54% dei consensi, con ben 37 punti di scarto su secondo competitor, De Santis. In un ipotetico testa a testa con De Santis, secondo il NYT, Trump vincerebbe con il 62% dei consensi.

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