Il mondo del rock sconvolto dalla morte di Luca Bergia, storico fondatore e batterista dei Marlene Kuntz. Aveva 54 anni, è stato ritrovato privo di vita stamane (giovedì 23 marzo), nella sua abitazione di Cuneo. Da poco si era ritirato dalla scena musicale – a fine 2020 – e da allora, era diventato insegnante di Scienze alle scuole medie (lascia due figli, un fratello, Antonello, e una sorella, Elisabetta; da stabilire la data dei funerali, che saranno celebrati in forma strettamente privata).

Originario del capoluogo della Granda, fin da ragazzino Luca Bergia aveva dimostrato un eccezionale talento alla batteria e percussioni, affiancando alla grandissima passione per la musica l’amore per le Scienze biologiche. Nel 1988 la nascita del nucleo originario dei Marlene Kuntz, formato da Bergia e dal chitarrista Riccardo Tesio. Si ritrovavano regolarmente con altri amici musicisti a casa di Bergia. Nell’inverno di quell’anno, si aggiunse al gruppo il bassista Franco Ballatore e trovarono una sala prove a Confreria di Cuneo. Nel 1989, l’ingresso nella band del cantante e chitarrista Cristiano Godano, poi frontman del gruppo rock, autore dei testi finiti nell’album capolavoro «Catartica» (1994), che li lanciò sui principali palchi nazionali.

Una lunga e brillante carriera, centinaia di concerti dal vivo, con Luca Bergia saldamente alla batteria e protagonista di 10 album in studio, l’ultimo registrato nel 2016 («Lunga attesa»). Da lì, per la prima volta, un tour nei club europei a Parigi, Bruxelles, Londra, Dublino, Amsterdam e in Italia, con la partecipazione al concerto del Primo Maggio a Roma. Nel mezzo, tantissime esibizioni in tutta Italia, all'estero e il concorso di Sanremo 2012 con il brano «Canzone per un figlio», le collaborazioni con Patti Smith, Skin, Howie B, Rob Ellis, Greg Cohen, Paolo Conte, alla Biennale di Venezia e Teatro Stabile di Torino.

Nel 2020, superato il Covid, Bergia era uscito dal gruppo rock per dedicarsi all’insegnamento e cambiare vita. Professore di Scienze alle scuole medie di Madonna dell’Olmo di Cuneo e Peveragno, dove era molto amato e stimato dagli alunni e dai colleghi. Nei Marlene l’aveva sostituito Sergio Carnevale, che aveva registrato l’ultimo album «Karma Clima», pubblicato nel 2022.

Il 10 dicembre di quell’anno, Bergia aveva scritto un lungo messaggio ai fan sul suo profilo Facebook, per chiarire i motivi alla base dell’uscita dalla band. Questa la versione integrale: «Buongiorno a voi, amici di Facebook, è da un bel po’ che non ci si sente e dunque mi pare doveroso e naturale, visto che i tempi sono maturi, raccontarvi un po’ di cosa è successo in questi mesi. Vado dritto al sodo: personalmente sto molto bene e sono molto eccitato dall'essermi proiettato in una nuova fase della mia esistenza. Ma faccio un breve rewind e parto un po’ dal punto dove ci siamo lasciati, ovvero la fine del tour celebrativo 30/20/10 agli albori dell’undicesimo disco di casa Marlene. Sono uscito da quel tour letteralmente spossato, spaesato, privo di energie mentali e creative. Avevo necessità di staccare la spina e prendermi un anno di stop (che poi sarebbero diventati due ) per rimettermi in sesto sia fisicamente che psicologicamente: questa l’origine dei generici “motivi personali” che vi comunicammo all’epoca. Avevo bisogno di tempo e giusta calma per poter rispondere alle inattese domande che si facevano sempre più pressanti e urgenti alla mia mente. E quando i miei fratelli di vita mi chiedevano se ci sarei stato o meno per lavorare al nuovo progetto rispondevo in questi termini, denunciando il mio smarrimento. Ma quasi subito ho risposto di no. E ringrazio Cristiano e Riccardo che hanno capito e permesso di mettere tutto in stand by per concedermi del tempo che fosse solo mio. Conosci te stesso diceva Socrate…era ciò che dovevo fare: un serio esame di coscienza, un viaggio introspettivo che avrebbe toccato le corde più profonde, insondabili e sconosciute del mio animo; risposte a domande scomode che fino ad allora avevo cercato di allontanare. Sinceramente non mi sentivo pronto, né fisicamente né creativamente, per affrontare l’ennesimo disco cruciale: da un versante il precipizio del fallimento, dall’altro uno sperabile successo, per quel che possa significare al giorno d'oggi una parola così inconsistente. Non ci sono mai stati contrasti artistici tra di noi, come magari qualcuno di voi avrà immaginato, alla base di questo mio stop. Nemmeno riguardo al concept: ho sostenuto e contribuito al progetto nella sua fase embrionale e successivamente, nel mio piccolo, mi sono dato all'insegnamento di materie scientifiche alle medie proprio su temi riguardanti la sostenibilità ambientale e la transizione ecologica. Proprio partendo da quella esperienza ho provato una grande gratificazione e un rinnovato entusiasmo nel raccontare ed insegnare in questa mia nuova veste. Una sensazione piacevolmente catartica, di rinascita. E sinceramente è un po’ quello che vorrei fare nel mio futuro a breve termine, chiaramente non sono escluse comparsate musicali, si vedrà. Dunque per ora è tutto, grazie a chi abbia avuto voglia di seguirmi, spero di aver sciolto qualche vostra incognita o allontanato preoccupazioni inopportune. Pertanto, auguro una buona vita a voi e stringo in un vigoroso e sincero abbraccio di amore, rispetto e gratitudine i miei biscius».

I commenti dei lettori