È morto a 85 anni Italo Galbiati, ex calciatore e storico vice di Fabio Capello. Con la maglia dell'Inter mosse i primi passi da calciatore, ma i trionfi più importanti li ottenne durante la sua carriera da allenatore con il Milan. Sempre al fianco di Fabio Capello che seguì ovunque, anche in Inghilterra e in Russia. Oggi il calcio italiano piange Italo Galbiati, morto a 85 anni. «Punto di riferimento del mondo rossonero e punto di forza di tante imprese della storia del Milan», lo ricorda il club con il quale Galbiati condivise gioie e dolori per quasi vent'anni. Come calciatore trascorse un biennio all'Inter, con cui totalizzò una sola presenza, senza mai esordire in Serie A.
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Il suo debutto nel massimo campionato fu nel 1960 con il Lecco dove rimase per 6 anni, collezionando 146 presenze e passando per una retrocessione in Serie B e una nuova promozione in A. Appesi gli scarpini al chiodo, intraprese la carriera da allenatore alla guida della Puteolana prima di una nuova parentesi con l'Inter da dirigente del settore giovanile. Poi l'approdo al Milan, dove ricoprì anche l'incarico di allenatore 'ad interim' della prima squadra per tre brevi periodi all'inizio degli anni '80 in sostituzione di Gigi Radice e Ilario Castagner.
Dalla panchina accompagnò il “Diavolo” nella sua epoca d'oro, prima al fianco di Arrigo Sacchi e poi di Capello del quale divenne ben presto assistente di fiducia. Seguì il tecnico di Pieris alla Roma, conquistando sempre da vice uno scudetto storico per i giallorossi, poi alla Juventus da collaboratore e nuovamente da vice al Real Madrid. Il sodalizio con Capello continuò anche sulle prestigiose panchine dell'Inghilterra (2007-2012) prima e della Russia (2012-2015) poi. Il primo a piangerlo è stato proprio un suo giocatore ai tempi del Milan, Daniele Massaro. «Buon viaggio grande Italo - scrive l'ex attaccante-, grazie per tutta la tua pazienza ogni giorno dei grandi insegnamenti».
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