Un mandato d’arresto europeo per Wolfgang Rieke, il camionista tedesco di 62 anni che ha travolto e ucciso il 30 novembre scorso Davide Rebellin mentre si allenava lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino. I magistrati confidano nella misura cautelare viste la dinamica dell'incidente, suffragata da prove video e dai racconti dei testimoni e, soprattutto, la fuga dell'uomo, che non si è fermato a prestare i soccorsi.

Il camionista, che lavora per la ditta di spedizioni del fratello a Reckema, nella Renania settentrionale-Westfalia, sarà sentito in Germania, dai rappresentanti della giustizia italiana o interrogato attraverso un collegamento in videoconferenza. L'obiettivo di investigatori ed inquirenti è soprattutto quella di cercare di cristallizzare al più presto ogni singolo elemento utile a ricostruire la morte del campione vicentino.

La procura ha anche disposto l'autopsia sul corpo di Rebellin, annullando un precedente nulla osta dato per i funerali che erano già stati fissati per mercoledì nel Duomo del comune Vicentino. Le esequie verranno dunque rimandate ma è già previsto il lutto cittadino. In attesa di sentire la sua versione, si sa per certo che l'autista era arrivato in Veneto proprio mercoledì per andare a caricare merce da un'azienda situata all'interporto di Verona.

Nella società veronese è stata acquisita la fotocopia della carta d'identità del camionista e la foto è stata confrontata con quelle scattate sul luogo del sinistro. Questo ha permesso con certezza, fanno trapelare gli investigatori che hanno ricevuto aiuti concreti dagli omologhi tedeschi, di indicare Rieke come l'autista alla guida del mezzo. L'uomo dovrà soprattutto spiegare il suo comportamento, documentato in particolare dalle telecamere di sorveglianza posizionate in prossimità di un ristorante della zona: dopo l'urto è sceso dal tir, si è avvicinato al campione di ciclismo agonizzante a terra e poi è subito ripartito senza prestargli soccorso.

La risposta, forse, va ricercata nei suoi precedenti giudiziari. Una nota diffusa dal procuratore di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, conferma che Rieke ha precedenti penali specifici: nel 2001 era stato condannato dal Tribunale di Foggia per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso alle persone coinvolte. Pena successivamente dichiarata estinta per decorso del tempo. Nel 2014 gli era stata invece ritirata la patente dalla polizia stradale di Chieti per guida in stato di ebbrezza.

Mentre la famiglia Rebellin oggi ha voluto rispettare un rigoroso silenzio in attesa che la giustizia faccia il suo corso, a parlare è il sindaco di Lonigo, città dove risiedono i parenti del campione. Per Pierluigi Giacomello «è inaccettabile l'assenza di provvedimenti - dice riferendosi al fatto che sino ad ora non è stata applicata alcuna misura perché in Germania non è contemplato il reato di omicidio stradale -. Si tratta di un omicidio, questo autista va arrestato».

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