È morto a 81 anni, John Steiner, attore caratterista inglese che ha legato la sua carriera a registi come Carlo Verdone, Tinto Brass, Dario Argento e altri grandi Maestri del cinema. Interprete di teatro prima e poi di tv, ha trovato poi spazio sul grande schermo dopo essersi trasferito in Italia negli anni Sessanta.

Steiner è rimasto vittima di un incidente stradale domenica 31 luglio avvenuto in California, ma la sua identificazione è avvenuta solo ieri, dopo le indagini condotte dallo sceriffo della contea di Riverside.

Gli inizi sono alla Royal Academy, dove studia appunto recitazione. L’esordio in un cult-movie del cinema d’autore, “Marat-Sade”, diretto da Peter Brook, nel 1966 e ispirato al dramma di Peter Weiss. La svolta per lui con la partecipazione a “Tepepa” (1969), firmato da Giulio Petroni, in cui Steiner vestiva i panni del medico. Quello stesso anno l’attore ha diviso lo schermo con Vittorio Gassman, Orson Welles e Sharon Tate, in “Una su Tredici”. Interpretazione quest’ultima che gli spalancò le porte del successo.

La sua carriera ha raggiunto l'inizio l'apice negli anni '70, quando ha iniziato a recitare in Italia. Qui ha iniziato a prendere parte a progetti della più disparata natura. Dai western passa al set con Vittorio Gassman, Sharon Tate e poi ancora Orson Welles. Ha lavorato poi con Barbara Bouchet e Paolo Poli.

La sua grande occasione è stata il ritratto dell'astuto e manipolatore magnate immobiliare Beauty Smith in "Zanna Bianca" (1973) di Lucio Fulci, ruolo che ha ripreso nel sequel "Il ritorno di Zanna Bianca" (1974). Steiner ha lavorato per Fulci anche nella pellicola “Dracula in Brianza" (1975), in cui era allo stesso tempo terrificante ed esilarante come vampiro omosessuale.

Steiner ha continuato a lavorare in Italia per tutti gli anni Settanta, cimentandosi in alcuni dei film più controversi. Ha dimostrato una volontà assolutamente non britannica di abbracciare il lato selvaggio della vita attoriale accettando il ruolo di un ufficiale nazista in "Le deportate della sezione speciale SS" (1976) di Rino Di Silvestro. Ha avuto un ruolo simile in "Salon Kitty" (1976) di Tinto Brass; il regista gli ha poi affidato un ruolo anche in "Caligola" (1979) interpretando il tesoriere Longino. Poi piccole parti in "Action" (1980) e "Paprika" (1991).

Dopo una lodevole interpretazione nel thriller di Paolo Cavara "E tanta paura" (1976), Steiner ha recitato in "Schock" (1977) di Mario Bava, dove ha vestito i panni di un simpatico pilota di linea e padre di famiglia al fianco di Daria Nicolodi. In seguito, ha ricoperto ruoli da cattivo alto e minaccioso, uno dei quali affidatogli da Dario Argento che lo ingaggiò per interpretare l'eccentrico giornalista cinematografico Christiano Berti in "Tenebre" (1982).

Con il ridursi dell'attività del cinema italiano, all'inizio degli anni '90 Steiner si era trasferito a Los Angeles, con la moglie e il figlio adolescente, diventando un agente immobiliare di successo lavorando a Beverly Hills.

Tra i 95 film di Steiner figurano: "L'istruttoria è chiusa: dimentichi" (1971) di Damiano Damiani, "Sbatti il mostro in prima pagina" (1973) di Marco Bellocchio (1973), "La villeggiatura" (1973) di Marco Leto, "Roma violenta" (1975) di Marino Girolami, "L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale" (1975) di Gian Vittorio Baldi, "Milano violenta" (1976) di Mario Caiano, "Car Crash" (1981) di Antonio Margheriti. E ancora "I due carabinieri" (1984) di Carlo Verdone, “Troppo forte" (1986), sempre di Carlo Verdone, "Notte d'estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico" (1986) di Lina Wertmüller, "Appuntamento a Liverpool" (1988) di Marco Tullio Giordana, "Gioco al massacro" (1989) di Damiano Damiani. 

I commenti dei lettori