Fratoianni: "Se per un'intesa devo accettare rigassificatore di Piombino e armi all'Ucraina allora arrivederci"
di Huffpost ItaliaIl leader di Sinistra italiana in un'intervista alla Stampa alza la posta in vista dell'incontro di oggi con Enrico Letta
"Verificheremo se ci sono le condizioni per fare campagna elettorale sul nostro programma. Se qualcuno mi dice che per fare questa intesa devo accettare di non battermi più contro il rigassificatore di Piombino o devo votare per l'invio di armi all'Ucraina o per l'aumento della spesa militare allora arrivederci e grazie. Senza rancori, ma arrivederci". Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italia, alza la posta in vista dell'incontro con Enrico Letta, segretario del Pd, previsto oggi, e riapre a Conte. In una intervista a La Stampa ha sottolineato che "noi pensiamo che non si debba fare e continueremo a batterci, saremo in piazza. Calenda se ne faccia una ragione".
Riguardo Calenda, e la possibile unione con il leader di Azione dice:
"Il nostro programma non può essere vincolato alle idee, legittime, degli altri. Idee che però divergono in tanti punti dalle nostre. Intanto mi sono tolto una soddisfazione: dopo che per giorni Calenda si è occupato di collegi e candidature distribuendo veti, patenti, promozioni e voti, è passata la mia proposta di non candidare i segretari di partito nell’uninominale. Io non sono garantito da nessuno e non cerco garanzie, mi candido nel proporzionale e vengo eletto se prendo voti sul mio programma (...). La posta in gioco è duplice. Di fronte a una destra estrema che col presidenzialismo e l’autonomia differenziata mette in discussione la Costituzione è responsabilità di tutti di ricercare fino all’ultimo momento il massimo della convergenza in quella parte della legge elettorale regolata dall’uninominale. Poi serve un programma coraggioso di cambiamento, un programma pacifista che metta al centro l’escalation diplomatica contro quella delle armi, l’istruzione gratuita, l’investimento nella sanità, la redistribuzione della ricchezza a partire dai grandi patrimoni, le energie rinnovabili e non improbabili ritorni al nucleare o l’orizzonte del fossile".
I commenti dei lettori