Il pittore torinese Mauro Chessa, uno dei maestri della pittura figurativa contemporanea, noto per i suoi paesaggi, è morto all'età di 89 anni a Torino. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla moglie Franca e dai figli Silvia e Jacopo con Marco, Chiara e dai tre adorati nipoti Matteo, Sophie e Zeno. Il funerale sarà martedì 2 agosto, alle ore 15.30, al Cimitero Monumentale del capoluogo piemontese.

Nato a Torino il 26 marzo 1933, era figlio d'arte del pittore Gigi, aderente al gruppo I Sei di Torino, che operò ai tempi della stagione di Felice Casorati, insieme a Carlo Levi, Jessie Boswell, Enrico Paulucci, Nicola Galante e Francesco Menzio.

All'inizio degli anni Cinquanta Mauro Chessa partecipò al sodalizio costituito dai giovani pittori torinesi Francesco Tabusso, Giacomo Soffiantino, Francesco Casorati, Nino Aimone, dando vita alla rivista di arte e letteratura "Orsa Minore".

Come altri artisti della sua generazione Mauro Chessa esordisce alla Biennale di Venezia, dove ha esposto nel 1956 e nel 1958 con quadri di impegno civile. Ha poi preso una pausa per quanto riguarda la pittura dalla fine degli anni Sessanta alla fine dei Settanta, in cui si è dedicato ad esperienze di tipo cinematografico. Dopo un inizio improntato al realismo esistenziale, è approdato alla pittura informale, per poi ritornare ad una dimensione più scopertamente figurativa: l'attenzione per il reale produce nature morte di reperti della quotidianità, vedute suburbane o naturali e figure, soprattutto femminili, indagate in una loro umanità assorta.

Nel 2004 Chessa ha dipinto per il Comune di Alba due opere dedicate alla Resistenza, che s'affacciano sullo scalone monumentale del Municipio. Nel 2007 ha realizzato sei lunette dedicate al commercio presso la Galleria Umberto I di Torino. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Cesare Pavese di Pittura 'Una Vita per l'Arte'. Nel 2016 ha disegnato i drappi del Palio di Asti.

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