L'ultimo tassello del puzzle. Dopo l'apertura del testamento che ha diviso in otto parti uguali la proprietà della cassaforte da 30 miliardi di euro, si conclude la vicenda della successione di Leonardo Del Vecchio con l'assegnazione della presidenza di Delfin a Francesco Milleri. Un'operazione pianificata, durata appena una settimana.
Patron di Luxottica scomparso lunedì 27 giugno a 87 anni e secondo uomo più ricco d'Italia dietro Ferrero, Leonardo Del Vecchio aveva a lungo preparato la divisione della proprietà dalla gestione del colosso. Secondo il volere del suo fondatore, l'azionariato di Delfin è stato diviso in otto spicchi da 12,5%, sei per i figli (nell'ordine di età Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente), uno per l'ultima moglie Nicoletta Zampillo, sposata due volte, una nel 1997 e nel 2010 dopo il divorzio del 2000, e l'ottavo per Rocco Basilico, figlio del primo matrimonio tra la prima moglie di Del Vecchio con il banchiere e finanziere Paolo Basilico.
La sedia della presidenza di Delfin è rimasta vacante fino a lunedì 4 luglio, quando in un comunicato stampa la holding ha chiarito che "Francesco Milleri, presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica, è stato altresì nominato presidente di Delfin, sulla base delle indicazioni del fondatore Leonardo Del Vecchio". Milleri è stato il manager di fiducia dell'imprenditore e, come desiderava il patron, non rientra nell'azionariato del colosso. Come si legge nello stesso comuniato, Romolo Bardin manterrà le deleghe operative della società, nel suo ruolo di amministratore delegato. Nel consiglio di amministrazione compaiono altre quattro figure: il notaio milanese Mario Notari che ha curato molte operazioni societarie per il gruppo ed è seduto anche nel cda di Essilux, l'avvocato lussemburghese Aloyse May e Giovanni Giallombardo, entrato in Delfin nel 2013. (riproduzione riservata)