NAPOLI. Totò era il suo amore più grande. E lei lo era per lui. Aveva il viso pieno di rughe, Liliana de Curtis. E quando parlava del suo papà quelle rughe si distendevano in un sorriso, sempre. Era malata da tempo, Liliana. E sua figlia, Elena, ha visto la sua vita spegnersi ora dopo ora. Ore in cui, le ultime, ha deciso di scrivere una poesia per dirle addio. Per ringraziarla del suo amore, per ringraziarla di averla fatta sorridere. Aveva un sogno, Liliana, realizzare un museo su Totò. Ed ora, forse, quel sogno potrebbe realizzarsi. «Mentre scrivo sento il tuo respiro flebile e stanco, a breve questo respiro non lo udirò più, ma mi pervaderà il sollievo, sollievo perché la tua sofferenza é terminata, apparterrai alla morte, sei diventa seria hai abbandonato le pagliacciate dei vivi», ha scritto Elena.

Aveva 89 anni, la figlia di Totò, e la sua vita l'ha dedicata a ricordare il padre, la sua arte ma soprattutto i suoi insegnamenti di vita. «Ha amato questa città, Napoli, ha amato il suo quartiere ha adorato tutto quello che era napoletano - diceva del padre in una delle ultime interviste -. Cosa lo avrebbe fatto soffrire della Napoli di oggi? La gente senza lavoro, senza nessuna possibilità di andare avanti». Era netta Liliana de Curtis. Tra i suoi desideri c'era da sempre l'apertura del Museo dedicato a suo padre, il principe De Curtis, nel Rione Sanità, un grande spazio nel palazzo dello Spagnolo, gioiello del barocco. Ma non è riuscita a coronare il sogno di una vita, anche se negli ultimi anni la battaglia era stata portata avanti dalla sua figlia terzogenita Elena Anticoli. «Era l'unica figlia di Totò, il suo più grande amore e lei era il più grande amore per il babbo - dice il figlio Antonello Buffardi de Curtis -. L'insegnamento più bello che mi ha lasciato mia mamma? Aiuto e amore, l'aiuto, che non si nega a nessuno».

Era con la figlia Elena Anticoli de Curtis quando la sua vita si è spenta lentamente. «Mamma, la prima parola che pronunci. Mamma, quando ti chiamo, ti vedo correre verso di me, mi prendi in braccio, mi guardi e mi abbracci forte forte al tuo petto - ha scritto Elena nella sua poesia fatta leggere all'ANSA -. Mamma so che ci sei sempre con me, il calore del tuo corpo mi accompagnerà a vita. Oggi mi fai piangere, ma fino a ieri mi hai fatto sorridere. La vita é fatta di opposti: gioia e dolore, vita e morte, sonoro e muto, giorno e notte. Sono due assi che si incrociano e in quel punto centrale é racchiusa l'essenza della vita: l'amore. Senza amore la vita perde il suo significato». Quell'amore che ha segnato la vita di Liliana, soprattutto per Totò che aveva scelto per lei il nome di una donna che lui aveva tanto amato e che per lui si era suicidata. «Sarebbe sceso in piazza per sollevare questo Paese da questo degrado totale, sarebbe stata una grande sofferenza per lui vedere il suo paese così», diceva Liliana parlando di suo padre.

«Una grave perdita» definisce la scomparsa della de Curtis il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Una morte, quella di Liliana, che paradossalmente potrebbe realizzare il suo sogno. «E' massimo lo sforzo dell'amministrazione comunale e delle Istituzioni nazionali affinché Totò possa avere presto il Museo che merita nel cuore della nostra città», dice il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Il Ministero è a lavoro per rendere concreta l'idea di una grande sede museale a Napoli capace di rendere onore e celebrare Totò, uno dei più straordinari, immensi artisti dell'Italia del Novecento», dice anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Un regalo, il più grande, per Liliana e per il suo immenso papà.

I funerali di Liliana De Curtis, si terranno domenica 5 giugno alle ore 11 nella chiesa di via Vergini 45, a Napoli. Il feretro arriverà direttamente da Roma e al termine della funzione religiosa la salma sarà portata al cimitero di Poggioreale dove si trova la cappella della famiglia De Curtis. 

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