Addio al “mago” della scenografia Ezio Frigerio

2 febbraio 2022 | 11:27
Addio al “mago” della scenografia Ezio Frigerio

Nella sua vita ha creato mondi immaginari per il teatro e il cinema, Ezio Frigerio, uno dei più grandi scenografi italiani, era un mago, o almeno a lui piaceva pensare di esserlo, come, ironicamente, ci ha detto lo scorso 19 dicembre, ospite a Ciaocomo per presentare il libro “Io sono un mago – quasi un’autobiografia di un grande scenografo”.

Ezio Frigerio è morto questa mattina all’ospedale di Lecco, dove era ricoverato da due settimane. Aveva 91 anni e, dopo aver girato il mondo e vissuto per molti anni a Parigi, era tornato a Pusiano dove aveva ritrovato qualche amico e i ricordi di una gioventù vissuta in quei luoghi, era nato a Erba il 16 luglio 1930. E proprio a Erba è in corso di allestimento un museo con le sue scenografie.

ezio frigerio

Frigerio ha lavorato con grandi registi dalla lirica, al teatro, al cinema: da Vittorio De Sica a Eduardo de Filippo, da Bernardo Bertolucci  a Rudolf Nureyev. Ma il sodalizio più stretto fu probabilmente quello stretto con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano e con il Teatro alla Scala.

Proprio alla Scala come costumista o scenografo ha firmato 32 spettacoli, di cui sette che hanno inaugurato la stagione. Spettacoli entrati nella storia del Piermarini come Simon Boccanegra, Falstaff, Lohengrin e Don Giovanni. Nel corso degli anni le sue produzioni sono tornate in cartellone 120 volte per complessive 774 aperture di sipario. Al teatro scaligero Frigerio conservava la sua poltrona preferita dalla quale assisteva a buona parte degli spettacoli della stagione con la moglie Franca Squarciapino (costumista e premio Oscar nel 1991 per Cyrano de Bergerac)

Lo scorso giugno alla Scala è andata in scena una ripresa delle Nozze di Figaro di Giorgio Strehler, spettacolo storico di cui lui curò la scenografia. Ma oltre a lirica, teatro, tv e cinema, Frigerio si è dedicato anche al balletto. Divenne amico del coreografo Roland Petit per il quale ha realizzato spettacoli come “Coppelia” e “Lo Schiaccianoci”, e fu amico e scenografo anche di Rudolf Nureyev. Tanto amico che ne progettò la tomba che sembra ricoperta da un tappeto (in realtà un mosaico) simile al kilim in cui Nureyev amava avvolgersi.

Non è ancora noto quando e dove ci sarà il rito funebre e la tumulazione, certo sarebbe bello che Como partecipasse, la scomparsa di Ezio Frigerio è un lutto per la cultura del nostro territorio. Maestro, visionario, innovatore, Frigerio è stato un uomo che ha messo la propria sensibilità e creatività al servizio dell’arte, regalandoci un mondo di luminosa meraviglia, un fulgido, irripetibile sogno, parole che compaiono, oggi ,sul profilo social del Piccolo Teatro di Milano, per molto tempo la sua casa artistica.

Vi riproponiamo la chiacchierata radiofonica dello scorso dicembre con Ezio Frigerio

IL RICORDO DEL PRESIDENTE ALESSANDRO FERMI

Ezio Frigerio era un “mago”, come lui stesso si definisce nella sua autobiografia, che sapeva creare le sue scenografie in modo artigianale, come abiti tagliati su misura, sempre però con lo sguardo puntato al futuro. Tradizione e innovazione sono state le “pozioni” con cui Ezio Frigerio ha “inventato” il suo mondo magico. Da oggi non è più tra noi. Ma resterà per sempre la sua magia che ha fatto sognare milioni di spettatori”. Così il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi ricorda Ezio Frigerio, scomparso questa mattina all’età di 91 anni.
Per la sua straordinaria carriera Regione Lombardia nel 2020 gli assegnò il premio “Rosa Camuna” che rappresenta le radici più vere e profonde della comunità lombarda.