Nell’ultimo  film di Nanni Moretti  “Tre Piani” aveva l ruolo del vicino di casa anziano e un po’ svanito, sospettato (a torto) da Riccardo Scamarcio di avergli molestato la figlioletta.  L'attore Paolo Graziosi, versatile interprete di cinema e tv, grande protagonista teatrale, è morto questa mattina all'ospedale San Bortolo di Vicenza a  82 anni.  Dopo  una lunga battaglia contro il cancro   è stato  sconfitto dal Covid. Lascia la moglie Elisabetta Arosio, la figlia Viola, nota attrice teatrale, e il figlio Davide. Molto amato dai grandi registi   come Marco Bellocchio, Francesco Rosi,   Liliana Cavani  e Luigi Comencini, tra le sue più recenti apparizioni cinematografiche  "Il papà di Giovanna" (2008) di Pupi Avati; ha prestato il volto ad Aldo Moro ne "Il divo" (2008) di Paolo Sorrentino; è stato Carlo Antici ne "Il giovane favoloso" (2014) di Mario Martone, biopic su Leopardi;  

Nato il 25 gennaio 1940 a Rimini, Graziosi   viene notato da Franco Zeffirelli, che lo sceglie per il ruolo di Mercuzio nel suo adattamento teatrale di "Romeo e Giulietta" (1964). Da allora la sua carriera si lega in maniera particolare al teatro,   che   mette a frutto   interpretando il cavaliere di Ripafratta nell'adattamento cinematografico de "La locandiera" (1966) di Franco Enriquez. Diventa poi coprotagonista di    "La Cina è vicina" (1967), di Marco Bellocchio, in cui incarna il factotum Carlo, giovane ragioniere militante del Partito Socialista Unificato, che aiuta il professore protagonista (Glauco Mauri) a tentare la scalata politica e nel frattempo gli mette incinta la sorella. Torna al cinema per interpretare lo scultore Gian Lorenzo Bernini alle prese con la realizzazione del baldacchino di San Pietro nel film "Galileo" (1968) di Liliana Cavani e  in "Cadaveri eccellenti" (1976) di Francesco Rosi, tratto dal romanzo "Il contesto" di Leonardo Sciascia.

Molto attivo in televisione - recita in "Le affinità elettive" (1978), "Il processo" (1978), "Trionfi e caduta dell'ultimo Faust" (1980), "Il giovane dottor Freud" (1982), "Nucleo zero" (1984), è apparso anche nella serie   "I ragazzi del muretto". Spesso scelto per incarnare personaggi simbolo del coraggio civile, incarna un colonnello dei carabinieri in "Una storia semplice" (1991) di Emidio Greco, tratto dall'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, l'ultimo film interpretato in Italia da Gian Maria Volonté. Ne "Il lungo silenzio" (1993) di Margarethe von Trotta,  è un magistrato, alle prese con un'inchiesta delicatissima, che viene ucciso in un attentato, mentre veste i panni del colonnello dei carabinieri Tagliaferri in "Ormai è fatta!" (1999) di Enzo Monteleone. 

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