Ticino
Si è spento l’architetto Aurelio Galfetti
Lara Sargenti
2 anni fa
Classe 1936, faceva parte della scuola ticinese ed era tra i co-fondatori dell’Accademia di Architettura di Mendrisio

Lutto nel mondo dell’architettura ticinese. Si è spento la scorsa notte a Bellinzona Aurelio Galfetti. Aveva 85 anni. La notizia della scomparsa è stata confermata dalla famiglia alla Rsi. Era lo zio materno dell’ex primo ministro francese Manuel Valls.

Nato e cresciuto a Biasca, Galfetti aveva conseguito il diploma di architetto al Politecnico federale di Zurigo nel 1960. In quello stesso anno ha aperto il suo primo studio a Lugano, trasferendolo poi a Bedano nel 1963, a Bellinzona nel 1976, per poi tornare sulle rive del Ceresio nel 1992. Tra il 1962 e il 1980 ha fatto parte della cosiddetta “Scuola ticinese”, che annovera nomi come Mario Botta, Ivano Gianola, Flora Ruchat, Luigi Snozzi, Rino Tami, Ivo Trümpy e Livio Vacchini. Nel 2007 ha creato anche uno studio a Padova, in Italia, assieme all’ingegnere Luciano Schiavon.

Un’ottantina i progetti che ha realizzato, che spaziano da complessi residenziali a strutture di uso pubblico, da edifici a uso commerciale fino a infrastrutture stradali. Tra le sue opere figurano per esempio Casa Rotalinti a Bellinzona, l’aula magna dell’USI, il Bagno pubblico di Bellinzona, l’École nationale de musique di Chambéry, l’Ospedale neurospichiatrico a Mendrisio, il restauro di Castelgrande, il portale dell’autostrada e rotonda di Piazza Castello di Locarno. Nel 2001, insieme all’ingegner Luciano Schiavon, si è dedicato al progetto NET Center, a Padova, che ospita la Torre Rossa, il grattacielo più alto della regione.

Oltre alla sua attività di architetto, Galfetti ha insegnato anche in qualità di professore invitato al Politecnico federale di Losanna e all’UP8 di Parigi. All’Accademia di Architettura di Mendrisio, co-fondata insieme a Mario Botta, era direttore e responsabile per il ciclo Master per l’Architettura del Territorio.

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