Covid, la 'mezza maratona' di Jack in un libro di poesie - Live Sicilia

Covid, la ‘mezza maratona’ di Jack in un libro di poesie

L'atleta Maurizio Giustolisi è il simbolo della battaglia a questo terribile virus.

CATANIA – Jack Giustolisi è diventato il simbolo della lotta al Covid a Catania. Colpito dal terribile virus ha vissuto nel limbo per diversi mesi. E poi c’è stato il risveglio. Anzi una seconda rinascita. Maurizio ha riaperto gli occhi e ha mostrato una forza incredibile. Una tenacia tipica delle persone ‘speciali’. Non è facile per Jack, abituato a correre contro il vento. A mangiare chilometri e chilometri. Non manca il dolore, non mancano le lacrime. Ma accanto a questo c’è un sorriso contagioso e un amore per la vita incredibile. La sua ‘maratona’ è ancora in corso. E non ci sono dubbi, Jack vincerà anche questa volta.

La sua storia è stata di ispirazione per Mario Sibilla, che a Jack Giustolisi ha dedicato un libro di poesie. La presentazione dell’opera letteraria è stata l’occasione per rivivere il ‘viaggio’ dell’atleta. “Decine di atleti catanesi hanno spinto la sedia a rotelle di Jack nella 10 km di Catania”.

Al Palazzo della Cultura colleghi, sindacalisti, amici e semplici cittadini colpiti da questa storia hanno voluto condividere questo momento di condivisione. La presentazione è stata moderata dalla giornalista Debora Borgese, amica di Maurizio. Gabriele Cataldo, responsabile dell’ufficio provinciale Politiche della disabilità della Ugl, ha ricordato “la grande mobilitazione di solidarietà nei confronti dell’atleta e l’azione di sensibilizzazione di enti ed istituzioni avviata dalla Ugl per garantire assistenza ed aiuto concreto per le cure” a Giustolisi.

Hanno voluto portare il loro messaggio anche il commissario ad acta per l’emergenza Covid-19 per l’area metropolitana di Catania, Pino Liberti, ed Ettore Panascia primario dell’unità di anestesia rianimazione del “Gaspare Rodolico” del “Policlinico”, che “hanno posto l’accento sulla più grande calamità sanitaria degli ultimi 100 anni quale è il Covid-19”. Il presidente Nello Musumeci ha affermato “che Maurizio Giustolisi rappresenta lo strumento di come a volte scienza e fede trovano un punto di incontro, ma anche di come si può e si deve vincere la scommessa di sconfiggere la pandemia”.

Sibilla ha raccontato “la genesi del libro fatto di 21 poesie (una di queste letta da Miriam, l’infermiera che durante la degenza è stata accanto a Jack) come se fossero i 21 km di una mezza maratona, dalla paura di non arrivare al traguardo fino alla gioia di avercela fatta”.

Spazio anche a tanto sport con le testimonianze del consigliere regionale della Fidal Gianfranco Belluomo, dell’atleta dell’Esercito Italiano (il gruppo sportivo di Giustolisi) Elena Cifali e dell’assessore allo sport del Comune di Catania Sergio Parisi (intervenuto anche a nome del sindaco Salvo Pogliese), che “hanno ringraziato Maurizio per essere stato e continuare ad essere un modello per tutti”.

Le conclusioni non potevano che essere affidate al gladiatore. Jack Giustolisi ha ringraziato “la sua famiglia, i medici, gli infermieri ed il personale ospedaliero che l’ha assistito, i colleghi, gli amici, l’autore del libro e tutti coloro che gli sono stati vicino in quest’avventura dalla quale bisogna prendere i lati positivi. A cominciare dal grande amore che si è sentito addosso, dalla speranza di ripartire, ma anche dalla certezza che oggi grazie al vaccino si può fare certamente in modo di evitare conseguenze così negative”.

Il ricavato del libro andrà in beneficienza alla famiglia dell’atleta per contribuire alle spese medice e di riabilitazione. Vento in poppa, Jack.

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