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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Strasburgo

Obbligo di Green pass al Parlamento Ue, asse tra i sovranisti no-vax: "Viola diritti umani"

Dall'ex leghista Donato all'ex alleato dei 5 stelle Sincic: "Diamo voce a centinaia di membri dello staff dell'Eurocamera"

Sono eurodeputati, sovranisti e no-vax. E sebbene provengono da gruppi differenti della destra europea, hanno deciso di fare squadra contro un nemico comune, il Green pass, per dare voce, dicono, ai "centinaia di membri dello staff del Parlamento europeo che rischiano di perdere il lavoro" perché sprovvisti del certificato Covid, che dovrebbe diventare obbligatorio il prossimo 15 novembre per chiunque voglia entrare nelle sedi dell'Eurocamera.

Ci sono l'ex leghista Francesca Donato, ma anche il rumeno Christian Terhes, alleato di Fratelli d'Italia a Strasburgo che annovera tra i suoi assistenti l'ex portavoce di Nigel Farage. Nel team trasversale trova posto anche Ivan Sinčić, l'eurodeputato croato che con il M5s aveva cercato di creare, invano, un gruppo al Parlamento Ue. Per tutti loro, come sottolineato durante una conferenza stampa a Strasburgo, il Green pass fa più paura del virus. Nonostante, tanto per fare un esempio, nella Romania di Terhes i contagi e soprattutto i morti stiano salendo di giorno in giorno, con ospedali sotto pressione a fronte di una vaccinazione che ha raggiunto poco più del 30% delle popolazione. 

Per Donato (oggi nel gruppo dei non iscritti), ci troviamo in una “situazione davvero terribile in Europa", non perché, come segnalato dall'Oms in questi giorni, l'Europa è l'unica regione del mondo dove i nuovi casi di Covid tornano a salire, ma "perché i diritti umani non sono rispettati”. L'ex leghista porta l’esempio del nostro Paese, dove il green pass è diventato un “passaporto obbligatorio” per qualunque attività sociale, incluso il lavoro. “Stiamo costringendo i cittadini a ricevere trattamenti sanitari invasivi e rischiosi, perché il consenso informato che i cittadini sono obbligati a firmare per ricevere il vaccino non è libero: è un consenso estorto”, ha dichiarato.

“Così, anche quando le persone hanno controindicazioni mediche al vaccino, sono obbligate a farselo. Sono costrette a farlo perché altrimenti perderebbero il lavoro, perderebbero i loro diritti fondamentali se non lo facessero. E quando queste persone hanno effetti avversi, anche effetti avversi molto gravi, non ricevono alcuna assistenza gratuita”. E ha aggiunto: “Persino le segnalazioni degli effetti avversi sono molto rare. I dati sugli effetti avversi che leggiamo sui giornali sono sottostimati. Così abbiamo un problema medico che è diventato un problema democratico. Oggi dobbiamo batterci tutti per la difesa dei diritti umani in Europa, dobbiamo farlo tutti insieme e dobbiamo farlo ora”.

Le fanno sponda anche altri colleghi. Dal gruppo Identità e Democrazia (Id), la deputata tedesca Christine Anderson ha affermato di non essere spaventata dal virus: “Quello che mi spaventa sono i governi che abusano di questa o di qualsiasi altra crisi per violare i diritti civili, revocarli o mettere in discussione la libertà in generale”. Nel corso della pandemia, sostiene, “i diritti civili e le libertà sono stati trasformati da diritti fondamentali a privilegi che i governi concedono o revocano a piacimento”. E si lancia in un appello: “Chiedo a tutti gli europei di opporsi a qualunque governo che provi a prendere la nostra libertà e i nostri diritti civili”.

Ivan Sinčić, anche lui dal gruppo dei non iscritti, ha descritto il Green pass come “una patente per diffondere (il virus, ndr) e infettare” che offre ai cittadini “un falso senso di sicurezza” dal momento che non protegge le persone dal contrarre il Covid o diffonderlo. Secondo il deputato croato, il certificato verde “è completamente illogico, non è scientifico e dev’essere abbandonato”. Sinčić ha detto di supportare “pienamente” lo staff dell’eurocamera nella sua difesa di posizioni di “non discriminazione, non segregazione, la libertà di recarsi sul posto di lavoro”.

Anche il rumeno Christian Terhes, del gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ecr), ha definito “assurda” la situazione in cui si trova lo staff del parlamento: “Se non hanno questo certificato verde, perderanno il loro lavoro. Ma non hanno fatto nulla di male”. E ha aggiunto: “Questo non è giusto nei loro confronti, non è giusto nei confronti dei cittadini di questa Unione e non è giusto nei confronti di tutti noi”, promettendo che lui e i suoi colleghi “combatteremo per voi”.

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