22 marzo 2021 - 09:02

È morto Adam Zagajewski, il «poeta dell’11 settembre»

L’autore è scomparso domenica a Cracovia all’età di 75 anni. La rivista «The New Yorker» scelse una delle sue poesie per l’ultima pagina del numero speciale sull’attacco agli Stati Uniti nel 2001. È stato più volte citato come possibile Nobel per la Letteratura

di Redazione Cultura

È morto Adam Zagajewski, il «poeta dell'11 settembre» Il poeta polacco Adam Zagajewski (1945-2021)
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Il poeta polacco Adam Zagajewski, noto per il suo lavoro incentrato sull’attacco dell’11 settembre 2001, è morto domenica a Cracovia all’età di 75 anni, secondo quanto riportato dai media polacchi citando il suo editore. Nato nel 1945 a Lviv (oggi Ucraina), Adam Zagajewski è stato uno degli autori contemporanei più famosi della Polonia, vincitore di numerosi premi. Era stato più volte citato come possibile premio Nobel per la letteratura. Ha diviso il suo tempo tra la Polonia e gli Stati Uniti, dove ha insegnato letteratura all’Università di Chicago ed era conosciuto come «il poeta dell’11 settembre».

Si è guadagnato il soprannome quando la rivista «The New Yorker» ha scelto una delle sue poesie — Try to Praise the Mutilated World — per l’ultima pagina del suo numero speciale sugli attacchi agli Stati Uniti nel 2001. Fu un membro importante del movimento letterario della New Wave polacca, ispirato dalla brutale repressione da parte del regime comunista di un’ondata di proteste studentesche in tutta la Polonia nel marzo 1968. Si trasferì a Parigi nel 1982, poco dopo che l’ultimo leader comunista polacco, il generale Jaruzelski, tentò di sopprimere Solidarnosc, il primo sindacato libero del blocco sovietico. Al suo ritorno a Cracovia nel 2002, aveva vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Neustadt International Prize for Literature, il Freedom Prize e una borsa di studio della Fondazione Guggenheim.

Henryk Wozniakowski, direttore della famosa casa editrice polacca Znak, lo descrive come un uomo intelligente con un umorismo «sottile», ma anche «timido, proprio come la compianta Wislawa Szymborska, Premio Nobel per la letteratura nel 1996». «Ha combattuto il comunismo ma era soprattutto un filosofo», ha detto all’Afp il suo traduttore francese Laurence Dyevre.

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