«Ci ha lasciato un amico del Premio Stresa di narrativa». Così l’organizzazione del concorso letterario ha voluto salutare lo scrittore Marco Santagata, 73 anni, morto lunedì a Pisa: da tempo lottava contro il tumore e le sue condizioni si sono aggravate a causa del Covid. Santagata nel 2006 aveva vinto il Premio Stresa con «L’amore in sé»: in quell’edizione l’accademico studioso di Dante e Petrarca, aveva raccolto la maggioranza delle preferenze della giuria popolare, battendo uno scrittore in ascesa come Andrea Vitali.

Due anni dopo Santagata entrò a far parte della giuria dei critici, gli esperti che scelgono la cinquina di finalisti. Santagata aveva confermato la propria presenza alla finale del Premio Stresa di narrativa, programmata il 25 ottobre e poi rinviata causa Covid. «E’ tra le persone più amabili, intelligenti, creative e colte che abbia conosciuto» dice Piero Bianucci, suo collega in giuria. «La Pro loco di Stresa vuole ricordare Santagata - aggiunge il presidente Alberto Ferraris - intitolandogli il primo premio dell’edizione 2020». Non ancora fissata la data della finale. «Se non fosse possibile organizzare una cerimonia in presenza - conclude Ferraris - entro fine anno, seppur a malincuore, faremo la finale a distanza».

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