E’ una vera e propria competizione. Ma che non si ferma alla gara in se stessa, guarda al futuro dell’innovazione e al contesto delle tecnologie per le nuove generazioni. Il “Drone Contest” è un’iniziativa organizzata da Leonardo, partita oggi agli stabilimenti di Torino. E’ l’unica competizione in Italia dove Università e Politecnici si sfidano in una gara di intelligenza artificiale. Protagonisti sono gli studenti del Politecnico di Torino e di Milano, delle Università di Bologna, Roma Tor Vergata, Napoli, e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. 

I protagonisti tecnologici sono invece dei sofisticati droni, realizzati da studenti e dottorandi, dotati di un software realizzato dagli studenti con il coordinamento di un docente: «E’ certamente divertente” – ci dice il team del Politecnico di Torino, impegnato nella sua gara durante la mattinata – ma anche impegnativo. Sin dall’inizio ci si rende conto che poi, in fondo, è come una competizione tecnologica. Vince chi ha realizzato il progetto più interessante». 

La dimostrazione in ambito gara dura da 10 a 15 minuti. Cconsiste nello spostamento, in diversi punti, del drone, che lo fa in modo automatico sulla base dei dati impartiti. 

«Sono simulazioni di vere e proprie operazioni di droni – spiega Laurent  Sissmann, senior vice president per i sistemi di volo non pilotati di Leonardo – Quindi, per ciò che concerne, ad esempio, emergenze di vario tipo. Questi oggetti tecnologici in futuro sostituiranno l’uomo per le operazioni più a rischio, e altri strumenti tecnologici tutt’ora in uso assai più costosi. Tutto questo serve per inserire i ragazzi in un contesto di lavoro futuro collegato a queste nuove tecnologie che sono in espansione. Siamo al termine del primo anno, dei tre previsti al termine di queste attività. Man mano, i progetti saranno più difficili, ma noi vogliamo giovani sempre più preparati, pronti per affrontare le nuove sfide tecnologiche». 

Il tutto si svolge all’interno di  una grande infrastruttura in cui, in passato, si svolgevano lavorazioni aeronautiche: «E’ un modo anche per ridare nuova linfa a questi edifici storici per la grande storia aeronautica di Torino – aggiunge Sissmann.  Gli ampi spazi infatti, consentono ai droni gli spostamenti necessari. Le operazioni si svolgono anche con attenzione agli standard di certificazione e sicurezza». 

Ideato e sviluppato da Leonardo in collaborazione con i sei atenei italiani, l’obiettivo dell’iniziativa è favorire la nascita di un ecosistema che coinvolga le capacità delle grandi imprese, delle università, delle Pmi e delle start-up nazionali.  A

ll’evento hanno partecipato anche gli assessori Andrea Tronzano, per la Regione Piemonte, e Marco Pironti, per la Città di Torino. Con loro, anche la professoressa Fulvia Quagliotti, da poco nominata presidente del distretto aerospaziale del Piemonte, e già docente di ingegneria aeronautica al Politecnico di Torino: «Queste iniziative sono molto importanti – dice – ho avuto  molti ex studenti al Politecnico che poi sono diventati ottimi ingegneri in campo aerospaziale e non solo. Ma per il futuro è importante crescere ulteriormente, sviluppare nuove iniziative e preparare al meglio il progetto della cittadella dell’aerospazio». 

La competizione (le cui premiazioni sono in programma per mercoledì prossimo) è iniziata nel novembre 2019: «Un plauso particolare va indirizzato a studenti e docenti che nonostante le enormi difficoltà del 2020 sono riusciti a farsi trovare pronti per l’evento di oggi» ha aggiunto Sissmann. 

Leonardo, che in Piemonte genera il 25% del totale degli occupati nella manifattura ad alta tecnologia della Regione, conta su insediamenti produttivi a Caselle, dove si costruiscono buona parte del velivolo-cargo C-27J Spartan, e il caccia europeo Eurofighter Typhoon, e si integrano versioni speciali di Atr 42 e 72. A Cameri (Novara), sorge invece il centro nevralgico del velivolo F-35.  Ma Torino, da centro produttivo, si è trasformato (guardando al futuro) in sito di ricerca e sviluppo e con la città dell’aerospazio diverrà anche un sito nevralgico in ambito accademico e culturale per il settore. 

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