È morto Jiri Menzel. Il regista ceco e premio Oscar si è spento ieri sera a Praga a 82 anni. Ad annunciarlo  su Facebook è stata la moglie Olga e l'assistente di lunga data di Menzel, Mila Rihova, lo ha confermato all'agenzia Ctk. Ha vinto nel 1967 il premio Oscar con "Treni strettamente sorvegliati" e nel 1990 l'Orso d'oro al Festival di Berlino per "Allodole sul filo", oltre a ottenere numerosi altri riconoscimenti a livello internazionale.

Menzel era nato il 23 febbraio 1938 a Praga, figlio di un autore di libri per bambini. Diplomato nel 1962 alla Famu, la scuola di cinema di Praga, si era messo in luce con un cortometraggio, "La morte del signor Baltazar" (1965) contenuto in "Perline sul fondo", manifesto della 'Nová Vlna' realizzato da un gruppo di giovani registi appena usciti dalla scuola a partire da alcuni racconti di Bohumil Hrabal. Di Hrabal, cui era accomunato da un deciso gusto surreale e da uno humour fulminante, Menzel divenne così amico e stretto collaboratore, portando sullo schermo film spesso ispirati alle sue opere che lo scrittore firmò in quanto sceneggiatore. 

Menzel era considerato un pioniere della New Wave cecoslovacca degli anni '60, caratterizzata da una grande volontà di sperimentare. Con l'invasione delle truppe sovietiche nell'agosto 1968, questo periodo di libertà artistica per i registi si è interrotto bruscamente. il regista, già attaccato dalla rivista russa "Sovetskaja kultura" (Cultura sovietica), si trovò nella 'lista nera' e non poté più lavorare per alcuni anni. Per poter riprendere l'attività dovette rinnegare il passato (ma si rifiutò di restituire l'Oscar) e realizzò così film che con sottile ironia esageravano il tono delle tematiche socialiste, come "Chi cerca il profitto" (1975), "In solitudine nel bosco" (1976), "I leggendari uomini della manovella" (1978). In "La tonsura" (1981), che lo ha riportato alla ribalta internazionale, restano il gusto del gioco sessuale e della provocazione, alleggeriti però di valenza politica e di ogni sberleffo al potere. Ancora con Hrabal Menzel ha realizzato poi "La festa dei bucaneve" (1984), ambientato nei sobborghi con le piccole case di vacanza della borghesia socialista, e "Il mio piccolo dolce villaggio" (1985): nomination all'Oscar nel 1986, in cui due paesani sono costretti ad andare ad abitare nei casermoni della città, ma non per questo perdono buonumore e saggezza. "La fine dei vecchi tempi" (1989) è stato premiato come il precedente al Festival di Montréal. Ha sancito la fine di un'epoca "Il soldato molto semplice Ivan Chonkin" (1994), coproduzione internazionale parlata in ceco e in russo, che denuncia l'ottusità dei burocrati e la follia della guerra.     Da una grave malattia nel 2017, Menzel non era praticamente stato visto in pubblico. Lascia la moglie Olga e due giovani figlie. Tra i suoi studenti della scuola di cinema Famu di Praga c'era il bosniaco Emir Kusturica.