Dalmasson: “Abbiamo avuto pazienza e alla fine abbiamo costruito la squadra che volevamo”

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Coach Eugenio Dalmasson in conferenza stampa parla la stessa lingua di Mario Ghiacci, segno evidente di un mercato scritto e sottoscritto a quattro mani, esigenza necessaria ma, come ha tenuto a sottolineare il presidente, dal sapore antico delle gestioni migliori. Imprescindibile partire da un’analisi delle scelte fatte, con matrici plurime, vista la particolarità del momento: “è stato un mercato difficile, abbiamo avuto pazienza e alla fine siamo soddisfatti di aver ottenuto quello che volevamo, alle nostre condizioni economiche. La costruzione della squadra è nata da un’occasione capitataci immediatamente, per cui non abbiamo sprecato più di un giorno per renderla effettiva: quella di Ike Udanoh. Si può dire attorno a lui si è pian pianino strutturato il roster, con alcuni elementi che seguivamo da tempo come Tommaso Laquintana, altri che si sono trasformati in opportunità come Davide Alviti. Rapidamente abbiamo contrattualizzato un elemento che potrebbe essere fondamentale nello scacchiere tattico come Graziulis, aspettando di sondare i giocatori accessibili sul fronte straniero, da Mike Henry a DeVonte Upson, passando per la ponderata scelta di Milton Doyle. A tal proposito posso dire che l’esterno ultimo arrivato una settimana prima di firmare con noi viaggiava a cifre impensabili; poi, una volta aperto lo spiraglio, abbiamo chiuso in un giorno.” Possiamo già dire che la nuova Allianz Trieste 2020/21 presenta caratteristiche spiccate di duttilità, corsa e aggressività difensiva sugli esterni? “Se tutto questo viene confermato, significa che abbiamo visto giusto. Abbiamo giocatori effettivamente in grado di giocare in più ruoli, uno su tutti Henry in grado di darci pericolosità vicino a canestro, pur essendo un esterno. Abbiamo maggior atletismo sui piccoli ma anche protezione d’area con un elemento come Upson, non tanto meno verticale di Mosley e con doti insospettabili difensive.” A fine agosto c’è già la Supercoppa, calendario quindi fitto, con elementi che arriveranno alla spicciolata: “quello rappresenta un problema non da poco. Giochiamo nel girone con la Reyer Venezia che si allena già da un po’ a ranghi (quasi) completi. Noi fra arrivi in tempi diversi e quarantene dovremo fare di necessità virtù, allenando gli effettivi fra lavoro atletico con il prof. Paoli e tecnico/tattico all’Allianz Dome.” Identità nelle squadre allenate da coach Dalmasson marchiata dall’aggressività e dall’entusiasmo del gruppo trascinato dal “sesto uomo” nelle partite casalinghe. Aspetto che potrebbe essere ridimensionato con le regole anti-Covid-19 per la ripartenza degli eventi aperti al pubblico: “certamente mancherà, perché è sempre stato un elemento di impatto clamoroso. Dovremo essere bravi a lavorare anche mentalmente su questo aspetto, abituarci ad un clima diverso, augurandoci che torni ad essere caldo. Dovremo essere noi a stimolare i nostri tifosi, a renderli orgogliosi della propria squadra, sia dentro l’arena che entro le mura di casa.” La stagione è appena cominciata ma c’è grande voglia di misurarsi, nell’anno più indecifrabile della storia della pallacanestro italiana.

Pubblicato il agosto 6, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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