«Buon viaggio Maurizio e che tu possa vedere ora da vicino gli angeli del Mantegna, di Raffaello, Michelangelo e del Caravaggio descritti come pochi altri hanno saputo fare in oltre 60 anni di studi». A annunciare così, su Facebook, la scomparsa del suo mentore, il grande Maurizio Calvesi, è stato ieri mattina il critico Alberto Dambruoso che ha comunicato al mondo «in un giorno molto triste per l’arte italiana» la morte di uno dei più importanti storici dell’arte, se non il più importante del Novecento.

Maurizio Calvesi se n’è andato nel sonno a 92 anni dopo una vita dedicata allo studio dei grandi maestri e delle avanguardie, eccellente formatore di intere generazioni di storici e critici. Calvesi fu il primo studioso a mettere in luce le componenti dell’ermetismo rinascimentale e a servirsi nella critica d’arte di spunti della psicologia freudiana e junghiana. Oltre che docente universitario, autore di saggi fondamentali per lo studio della storia e della critica d’arte (come quelli su Piero della Francesca, Dürer, la Cappella Sistina, Caravaggio, Piranesi, Boccioni e il Futurismo, de Chirico e Duchamp), curatore di due edizioni della Biennale di Venezia (1984 e 1986). Nato a Roma nel 1927, fin dall’infanzia frequenta lo studio di Giacomo Balla che lo sollecita a conoscere Filippo Tommaso Marinetti: nel 1941 entra così a far parte del gruppo «Aeropoeti Sant’Elia». Il futuro critico d’arte, durante l’adolescenza, si dedica alla scrittura di poesie futuriste.

Nel 1949 si laurea con lode in Lettere e Filosofia a «La Sapienza» di Roma con una tesi su Simone Peterzano assegnatagli da Lionello Venturi, iniziando così i primi studi su Caravaggio. Oltre a Venturi, suoi maestri sono anche Giulio Carlo Argan e Francesco Arcangeli. Di lì in poi i suoi occhi dimostreranno di sapere leggere in filigrana l’arte del suo tempo. Grazie a tanta competenza ricoprirà le massime cariche accademiche e istituzionali del mondo artistico: dalla guida della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma alla presidenza del Comitato per i Beni Artistici e Storici del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali. Socio dell’Accademia dei Lincei dal 1983 presiede la Fondazione Burri e fonda la rivista mensile Art e Dossier. Agli inizi della carriera si occupa delle forme d’arte e degli autori del ’600 italiano, con studi sui fratelli Carracci e Caravaggio.

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