MILANO. E' morto a Milano a 75 anni il filosofo Giulio Giorello: era nato nel capoluogo lombardo il 14 maggio del 1945. Era allievo di Ludovico Geymonat ed è stato il suo successore nella cattedra di Filosofia della Scienza all'Università Statale milanese. Da quanto si è appreso, era stato ricoverato per il coronavirus circa un mese fa al Policlinico da cui era stato dimesso da una decina di giorni. Negli ultimi giorni la sua situazione era peggiorata. Si era sposato tre giorni fa con la sua compagna Roberta Pelachin. Insieme al suo maestro aveva firmato il libro Le ragioni della scienza (Laterza, 1986).

Laureatosi in filosofia nel 1968 e in matematica nel 1971, Giorello ha approfondito le sue ricerche nel campo dell’epistemologia e della storia della scienza, offrendo un contributo determinante alla diffusione della filosofia analitica in Italia. Ha svolto interessanti speculazioni sui rapporti tra etica, scienza e politica facendosi promotore di un liberalismo laico del pensiero. Aveva anche la passione per i fumetti, in particolare amava Topolino a cui ha dedicato libri e saggi. La sua visione laica della società la si può ritrovare nel libro Di nessuna chiesa (Raffaello Cortina, 2005). «Essere laico vuol dire non solo esercitare l’arte del sospetto ma anche aire per una solidarietà che non ha bisogno di un fondamento religioso» aveva scritto.

La sua carriera accademica è iniziata insegnando meccanica razionale alla facoltà di ingegneria dell’università di Pavia, per poi passare alla facoltà di Scienze dell’università di Catania, a quella di Scienze naturali all’università dell’Insubria e al politecnico di Milano. Al pensionamento di Geymonat gli subentrò nella cattedra di filosofia della scienza dell’Università di Milano. E’ stato presidente della Società italiana di Logica e Filosofia della Scienza e ha diretto la collana “Scienze e idee” di Raffaello Cortina Editore. Ha collaborato con le pagine culturali del Corriere della Sera e ha vinto la IV edizione del premio nazionale Frascati Filosofia nel 2012.

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