Folla commossa a Roma per l’addio a Roberto Gervaso: genio anarchico ricco di umanità

6 Giu 2020 13:24 - di Adriana De Conto
Gervaso

E uscita  tra gli applausi delle gente, dentro e fuori la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma, la bara del giornalista Roberto Gervaso, ricoperta di girasoli e rose gialle. Ad accarezzare il feretro la figlia Veronica  e i nipoti, gli amati “teppisti”, come bonariamente li definiva da nonno affettuoso e scherzoso.

Personalità della cultura, dello spettacolo, della politica, ma anche tanti tanti amici lo hanno ricordato, esaltandone le qualità umane e intellettuali. Lo scrittore, il giornalista, lo storico, l’inventore di aforismi, ma soprattutto l’amico, dispensatori di doti umane fuori dal comune riecheggiano in chi gli ha dato l’estremo saluto.

Pingitore: “Mi mancherà molto”

Un uomo di grandi e profonde amicizie. “Un grande amico, prendevamo sempre in giro tutti per scherzare, mi mancherà molto”. E’ il ricordo del regista Pier Francesco Pingitore, che ha partecipato nella Chiesa degli artisti in piazza del Popolo alle esequie  dell’indimenticabile Roberto Gervaso.

Arbore: “Cervello indipendente, ricco di fantasia”

“Un cervello indipendente, fuori dall’ordinario. Mi stupiva ogni volta quando faceva i suoi aforismi straordinari. Ma poi ha scritto dei libri bellissimi e interessantissimi che divoravo”. A parlare è un Renzo Arbore visibilmente commosso. “Sono suo coetaneo e ci intendevamo perfettamente. È stato uno storico che con Indro Montanelli ha divulgato la storia d’Italia. E poi la sua fantasia inesauribile, l’ho visto sempre inventare delle cose; prima sul Messaggero poi sul Mattino di Napoli. È stato il suo ultimo lavoro, non sapevo che stesse male. Per me è stato un grande dolore perché è un amico”.

Vanzina: “Mentre mio fratello moriva mi recitava Seneca”

Enrico Vanzina ricorda il modo tutto particolare con cui Gervaso gli fu vicino all’epoca della scomparsa del fratello del regista, Carlo. “Era un filosofo, ragionava come un filosofo, mentre mio fratello stava morendo, lui mi raccontava gli aforismi di Seneca”. Gervaso aveva una cultura profonda che sapeva come vivificare. Anche personalità della politica hanno voluto manifestare la loro stima verso un amico di cui sentiremo la mancanza.

Gasparri: “Ci vorrebbe un elzeviro per ricordare un uomo così”

“Roberto è stato per tanti di noi un vulcano di amicizia, di generosità e di cultura. Non ci vogliono molte parole, ci vuole un elzeviro, un aforisma per ricordare un uomo così importante per tanti di noi”. E’ il ricordo del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

Cicchitto: “Un genio anarchico”

Anche l’ex deputato di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, ricorda Roberto Gervaso con parole profonde: “Un genio anarchico che non può essere collegato in alcuno schema precostituito. Aveva una capacità di scrittura straordinaria, è sempre stato un eretico, in assoluto un battitore libero. Una perdita molto rilevante”.

Tajani: “Un giornalista libero”

Una lezione di indipendenza, che l’europarlamentare Antonio Tajani non dimnentica:   “Per noi giovani giornalisti Roberto Gervaso era una pietra miliare, un uomo libero, un giornalista libero,un intellettuale libero. Un esempio da seguire”. Ci mancherà, ora più che mai.

 

 

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