31 maggio 2020 - 11:38

Gioele Rossetti e Fabio Lombini morti nell’ultraleggero caduto a Nettuno

L’aereo è decollato dall’aviosuperficie di Le Grugnole e si è incendiato dopo lo schianto, a bordo i due ventenni. Solo qualche giorno fa un altro incidente con un biposto ammarato e poi affondato nel Tevere

di Rinaldo Frignani

Gioele Rossetti e Fabio Lombini morti nell'ultraleggero caduto a Nettuno Fabio Lombini, 22 anni, e Gioele Rossetti di 23
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Ancora una tragedia dell’aria alle porte di Roma. Un aereo ultraleggero è precipitato domenica mattina poco dopo le 10, nei pressi di via Avezzano a Nettuno. Il velivolo privato era decollato poco prima per un volo sulle campagne dell’agro pontino dalla scuola di pilotaggio Crazy Fly nell’aviosuperficie Le Grugnole. A bordo due ragazzi, uno dei quali di 23 anni, Gioele Rossetti, romano, studente di Scienze motorie a Tor Vergata, che si trovava ai comandi, e il suo amico Fabio Lombini, di 22, di Castrocaro Terme, in provincia di Forlì. Entrambi nuotatori di livello nazionale, il secondo si allenava al polo natatorio e centro federale di Ostia.

Prima di schiantarsi a terra, stando almeno ad alcune testimonianze, l’aereo si è incendiato, forse in seguito a un problema al motore. Ma le indagini sono appena cominciate, sia da parte dei carabinieri sia degli ispettori dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. A bordo, come detto, c’erano due giovani i cui corpi sono stati trovati carbonizzati dai vigili de fuoco accorsi sul posto con cinque squadre insieme con i militari della compagnia dell’Arma di Anzio.

Solo tre giorni fa un biposto, decollato dall’Urbe, era affondato nel Tevere dopo essere ammarato in emergenza. A bordo c’erano pilota istruttore Giannandrea Cito, 30 anni, che si è salvato tuffandosi dalla cabina del velivolo, ed è stato poi ricoverato al Policlinico Gemelli e l’allievo Daniele Papa, 22 anni, di Cerveteri, il cui corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco dal relitto a dieci metri di profondità nei pressi di via Flaminia: è morto annegato dopo essere rimasto incastrato all’interno della carlinga. Sul caso la procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’inchiesta, e inviato un proprio investigatore sul posto.

«La Federnuoto, sconvolta e attonita, esprime le più sentite condoglianze a familiari, amici e società di appartenenza - ha scritto la Fin in una nota - Giungano a tutti loro i sentimenti di cordoglio del presidente Paolo Barelli, dei presidenti onorari Lorenzo Ravina e Salvatore Montella, dei vice presidenti Andrea Pieri, Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, del segretario generale Antonello Panza, del consiglio e degli uffici federali, del direttore tecnico della squadra nazionale di nuoto Cesare Butini e dell’intero movimento acquatico».

«Fabio era arrivato a Ostia per allenarsi da tre giorni e aveva una giornata libera, il suo sogno era la convocazione per i prossimi Giochi. Gioele era un pilota esperto anche se giovane. Sono sconvolto». Proprio Barelli non nasconde il suo dolore per l’incidente. «Fabio aveva ripreso gli allenamenti proprio al centro federale di Ostia dove era arrivato da tre giorni con il suo tecnico Alessandro Resch per nuotare con altri atleti azzurri seguiti da Stefano Morini. Oggi, domenica, era giornata libera dagli allenamenti e lui era uscito presto, verso le 8. Si è saputo poi dove assieme all’amico Gioele era andato». Per il presidente della Federnuoto era «un atleta dotato, che aveva partecipato alle Universiadi di Taipei nel 2017 ed era stato finalista nei 200 stile libero ai campionati europei di Copenaghen sempre nel 2017, anno in cui è stato anche argento ai campionati italiani. Siamo tutti sconvolti - prosegue - Gioele Rossetti lo conosco da piccolo: intelligente, gioviale, simpatico con tutti, impegnato nello sport e nello studio, anche lui in scienze motorie. La sua passione per gli aerei era nota a tutti e mi risulta che avesse brevetti e molte ore di volo, seppur così giovane». «Dell’iniziativa di Fabio di andare con Gioele a volare non erano a conoscenza al centro federale. Fabio lasciando il centro di buon mattino ha avvisato la direzione che non sarebbe tornato per pranzo. E purtroppo non tornerà più. Il dramma sconvolge tutti noi, siamo senza parole».

Lombini era tesserato con la In Sport-Fiamme Rosse dei vigili del fuoco: più volte in nazionale e vice campione italiano nei 200 stile libero nel 2017. Gioele Rossetti era tesserato dell’Aurelia Nuoto di Roma, aveva partecipato ai campionati italiani assoluti ed era stato medagliato ai campionati italiani giovanili.

«Scoprire che nell’incidente di Nettuno sono morti i giovani nuotatori Fabio Lombini e Giole Rossetti ci ha sconvolto. Fabio, 22 anni, era un atleta delle Fiamme Rosse. Il Capo Dipartimento Mulas, il Capo del Corpo Dattilo e i Vigili Del Fuoco si stringono al dolore delle famiglie». Questo il messaggio di cordoglio sul profilo Twitter dei Vigili del Fuoco. Il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini spiega invece : «Con sgomento e profonda commozione abbiamo appreso la tragica notizia della scomparsa di Fabio Lombini. È un dolore straziante per l’intera comunità forlivese che in questo momento si stringe alla sua famiglia, agli amici e al mondo sportivo romagnolo e nazionale di cui era componente, Nuotatore di altissimo livello e giovane dalle spiccate qualità umane - afferma Zattini - Lombini era esempio quotidiano di forza di volontà e testimone dei valori più alti dello sport. Per queste sue qualità era diventato nell’autunno 2019 anche “Ambasciatore dello Sport di Forlì”, un riconoscimento civico conferito dall’Amministrazione comunale a quei protagonisti in campo nazionale e internazionale in grado di abbinare risultati d’eccellenza a capacità di essere modelli di fair play, educazione e rispetto. A nome dell’intera Città di Forlì esprimo sentimenti di cordoglio e partecipazione al lutto».

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