Economia

Ultim'ora

Tennis, Internazionali: Zverev torna re di Roma, battuto Jarry in finale

Lutto nell'imprenditoria tessile, è scomparso Paolo Marzotto

Quinto di sette figli, era prossimo a compiere novant'anni

1 minuti di lettura
Lutto nel mondo dell'imprenditoria italiana: ieri pomeriggio è morto a Vicenza, il conte Paolo Marzotto, ultimo in vita tra i figli maschi di Gaetano Junior, uno dei capostipiti dell'omonima dinastia tessile di Valdagno (Vicenza), fondata nel 1836 e poi portata avanti da diverse generazioni della stessa famiglia.

"Con la scomparsa del conte Paolo Marzotto perdo prima di tutto un amico, un gentiluomo, una persona sempre positiva e disponibile - ha reagito la senatrice di Iv Daniela Sbrollini, alla notizia - Un imprenditore che ha sempre creduto nella cultura e nei valori civici e morali. Un cittadino molto attento alla politica e al rispetto delle istituzioni. Se ne va un pezzo di storia della città di Valdagno e del Veneto. Il suo impegno, la sua passione, la sua gentilezza lasciano un segno che rimarrà, l'impronta di un tempo che è stato, di un mondo che forse non c'è più. Una impronta personalissima, un pezzo importante della Storia del nostro Paese".

Anche l'europarlamentare Pd, Alessandra Moretti, ha fatto sentire la sua vicinanza: "Un abbraccio alla famiglia Marzotto che ha reso grande il nome dell'imprenditoria italiana nel mondo, con la scomparsa di Paolo se ne va uno dei capostipiti della famiglia e un grandissimo talento. Ci lascia in memoria la voglia di fare impresa, nonostante tutto e sempre. Un esempio da ricordare per Vicenza e per l'Italia ferita di questi mesi".

Classe 1930, Paolo Marzotto, quinto di sette figli, avrebbe compiuto 90 anni tra qualche mese, il 9 settembre. E' morto nella sua villa di Monte Berico, assistito dalla seconda moglie Carolina (la prima Florence Daniel, compagna di una vita, era scomparsa nel 2012) e dalle due figlie Dominique e Veronica, quest'ultima presidente della Fondazione Marzotto.

Sino a poche settimane fa Paolo Marzotto era in buona salute, al punto che l'ultima sua presenza pubblica risaliva ad inizio aprile, quando aveva aderito alla campagna "#pensAci" lanciata dall'Automobile Club per raccogliere fondi per la sanità per combattere il coronavirus. Con i fratelli Giannino, Umberto e Vittorio Emanuele, aveva condiviso la grande passione per i motori, gareggiando in alcune delle più importanti competizioni mondiali del Secondo Dopoguerra tra cui la 24 Ore di Le Mans e alcune edizioni della Mille Miglia.