Migliorare l’attenzione del pubblico per una più efficace comunicazione del rischio

Teoria e pratica degli esercizi di attenzione concentrata (ACE) come strumento di formazione di insegnanti e divulgatori, finalizzata al miglioramento delle capacità didattiche, di comunicazione e di relazione

La sperimentazione ad ampio raggio condotta negli ultimi anni per testare sul campo la funzionalità e l’efficacia della procedura semplificata per la rielaborazione dei ricordi traumatici (RINOEL) ha consentito di evidenziare con sempre maggior chiarezza gli effetti esercitati da tali ricordi sull’attenzione di una persona. La capacità di concentrazione di un individuo, e dunque la sua abilità di focalizzare l’attenzione, risente infatti negativamente della presenza di ricordi non elaborati nelle sue reti mnestiche dovuti alle esperienze traumatiche da lui vissute.

Risulta ormai ampiamente documentato in letteratura come i ricordi non elaborati generati da un trauma possano determinare l’insorgenza di disturbi fisici ed emotivi capaci di danneggiare il benessere psicofisico di una persona. I test da noi condotti hanno rivelato come tali disturbi possano venir riacutizzati nel momento in cui l’attenzione di una persona viene stimolata nell’eseguire una particolare tipologia di esercizi, specificamente ideati per favorire e sollecitare la concentrazione ed il conseguente esercizio dell’attenzione.

Se la stessa tipologia di esercizio viene tuttavia protratta nel tempo, ignorando il fastidio che l’esercizio può aver prodotto inizialmente, al riacutizzarsi dei disturbi fa normalmente seguito una loro significativa attenuazione, seguita in molti casi da un ripristino del benessere e delle capacità che l’esperienza traumatica vissuta aveva compromesso. A tali esercizi è stato dato il nome tecnico di Attention Coaching/Concentration Exercises (Esercizi di Attenzione Guidata/Concentrata) o ACE.

Tali esercizi non risultano alternativi alla rielaborazione del ricordo traumatico, ma consentono nondimeno un’interessante approccio allo studio dei suoi effetti e possono anche rappresentare un rimedio integrativo per la risoluzione del Post Traumatic Stress Disorder (PTSD).

La ricerca ha consentito anche di mettere a punto, sperimentandone in più occasioni l’efficacia, un piano di studi finalizzato alla formazione di ACE coach in grado di far eseguire gli esercizi messi a punto.

Risultati

Gli esiti delle ricerche svolte rivestono una particolare rilevanza per tutti coloro che risultino coinvolti in attività di natura divulgativa e di comunicazione del rischio. In particolare se tale attività è rivolta ad un pubblico che sia stato vittima di una qualche calamità naturale. È infatti altamente probabile che quel particolare tipo di pubblico possa manifestare diversi disturbi dell’attenzione, cronici o attivati dalla particolare tematica affrontata, in grado di vanificare la funzione e la finalità informativa e didattica dell’azione divulgativa svolta.

L’esecuzione di una adeguata serie di esercizi di concentrazione dell’attenzione (ACE) da parte di un simile tipo di pubblico, prima di sottoporlo ad una attività di tipo formativo, potrebbe invece consentire una resa molto maggiore dell’azione formativa stessa e migliorarne dunque la resa.

In realtà gli ACE sono stati finora testati e fatti svolgere singolarmente e non in gruppo, pur avendo essi lasciato chiaramente intravedere la potenzialità applicativa sopracitata. Un’altra loro possibile applicazione, oltre ai benefici individuali che essi consentono di raggiungere ed il loro potenziale uso ad integrazione delle tecniche di rielaborazione del ricordo traumatico, potrebbe riguardare il miglioramento delle capacità didattiche e di relazione del personale insegnante e di chiunque si dedichi ad attività di tipo formativo più in generale.

Si è potuta infatti osservare nel personale docente formatosi come ACE Coach, un significativo miglioramento della capacità di relazione in aula con gli allievi, accompagnata anche da una maggiore efficacia della loro azione formativa. In base alle testimonianze raccolte, entrambe questi risultati sembrano potersi attribuire ad una familiarizzazione con i disturbi dell’attenzione, ottenuta espressamente con la pratica degli esercizi ACE, e da una conseguente migliorata capacità di gestirli e farvi fronte durante l’insegnamento in aula con gli allievi, sia a livello singolo che di gruppo.

La messa a punto di un percorso didattico che consente di formare un ACE Coach di livello base in poco più di un mese, costituisce un importante conseguimento che rende possibile il raggiungimento in tempi brevi del suddetto miglioramento professionale del personale insegnante.

Ulteriori indagini e sperimentazioni in tal senso sono attualmente in corso, grazie anche ad una serie di contratti di formazione stipulati con diverse aziende private.

Finanziatori

  • Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Torino

Per saperne di più

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