TORINO. Alle fermate dei mezzi pubblici i torinesi attendono in media 13, 17 minuti prima di salire su un tram o un autobus. In una megalopoli da 8, 6 milioni di persone come New York, per esempio, i cittadini si sostano alla fermata 12, 24 minuti. A Londra, invece, per salire a bordo di un pullman di minuti ce ne vogliono 9, 82, a Parigi 10, 85.

Al di là dei paragoni internazionali, per capire la qualità del servizio torinese è più utile fare un confronto con le altre città italiane. A Milano e Genova l’attesa media è di 9 minuti: uno in meno di Firenze o Bologna (10). Dati alla mano, nel nostro Paese rispetto a Torino fanno peggio solo Palermo (24), Napoli (22, 5) e Roma (16 minuti).

Ad attestarlo è il report di Moovit, l’applicazione dedicata alla mobilità urbana che ha scattato una foto del sistema di trasporto pubblico nel 2019.

Il contesto torinese

A Torino la percentuale dei passeggeri che attende il mezzo meno di 5 minuti per un singolo viaggio – quella che l’app definisce «ottima esperienza» – è appena del 12% del totale. Anche in questo caso fanno peggio Palermo (5, 3%), Napoli (6%) e Roma (8, 6%). Nella città meneghina la percentuale è del 28%, a Genova del 27. Dover aspettare più di 20 minuti prima di salire sul mezzo – «esperienza negativa» – riguarda il 16% dei passeggeri: cioè molto più del doppio rispetto a Milano (6%).

Quasi la metà delle volte, inoltre, per raggiungere la destinazione desiderata i torinesi sono obbligati a cambiare linea due, tre o più volte. È così per il 46% degli utenti. Tra questi, quel 6% è riferito a chi è costretto a fare più di quattro cambi. Inoltre, sempre secondo Moovit, i torinesi camminano in media 726 metri per arrivare alla fermata o per effettuare un cambio, una distanza che nel 20% dei casi supera il chilometro.

I suggerimenti dei passeggeri

Alla domanda «che cosa ti incoraggerebbe ad utilizzare il trasporto pubblico più frequentemente» il 47% degli intervistati ha risposto che vorrebbe i mezzi meno affollati, il 50, 8% chiede il rispetto dei tempi esatti di arrivo alla fermata. Viaggiare su bus e tram più puliti sarebbe un incentivo per il 22, 3% dei passeggeri mentre più di un torinese su tre, il 34%, reputa troppo alto il costo del biglietto.

Micromobilità, no grazie

In attesa di capire se l’invasione di monopattini elettrici sia in grado di cambiare le cose, secondo i torinesi i servizi di micromobilità non sono una valida alternativa al trasporto pubblico. L’80, 9% del campione interpellato ha affermato di non usufruire mai i servizi di bike e scooter sharing. Il 12, 9% ha detto di utilizzarli solo poche volte l’anno. Ancora più bassa la percentuale di chi li usa tutti i giorni, appena l’1%. Le ragioni principali di questa scarsa propensione? Buche e strade non adatte (16, 9%), piste ciclabili insufficienti (15, 7%) e poca familiarità nell’utilizzo delle app (13, 2%).

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