CORRISPONDENTE DA CATANIA. L’ultimo naufragio di migranti nel Mediterraneo, lo scorso 7 ottobre davanti a Lampedusa, ha visto solo 22 superstiti su 52 passeggeri, le altre persone sono tutte morte annegate. Martedì la scoperta del relitto e di dodici cadaveri a 60 metri di profondità da parte della Guardia costiera; oggi sono state diffuse alcune immagini del ritrovamento, alcune delle quali non pubblicabili per la loro crudezza e per rispetto verso le vittime: in una si vede una persona adagiata sul fondale con le braccia protese verso l’alto, in un’altra una persona supina sul fondo. Tra i 12 cadaveri scoperti (altri 13 erano stati recuperati nei momenti terribili del soccorso) ci sono anche quelli di una giovane donna e della sua bimba che dalle immagini sembrano essere ancora abbracciati.

Le immagini del ritrovamento del barcone affondato al largo di Lampedusa con decine di migranti a bordo

Intanto sono sbarcati nella notte a Lampedusa i 172 migranti salvati martedì in acque Sar maltesi da due motovedette della Guardia costiera italiana e da una della Guardia di finanza. La decisione è stata presa dopo che La Valletta, che di quel soccorso aveva assunto il coordinamento, aveva  assegnato come “porto sicuro” la stessa Lampedusa, non collaborando ulteriormente con le autorità italiane per un altro “pos” nella stessa isola del Cavalieri. “La presenza di un elevato numero di persone a bordo, tra cui donne e bambini, già da molte ore in mare e senza alcuna possibilità di trovare riparo al coperto nonché le condizioni meteo marine in peggioramento, hanno determinato l’individuazione di Lampedusa quale porto di sbarco”, ha fatto sapere la Guardia costiera. I migranti sono stati portati nell’hotspot di contrada Imbriacola dove, nonostante da giorni siano ricominciati i trasferimenti verso la Sicilia, ci sono ancora molte più persone della capienza consentita.

I sommozzatori della Guardia costiera al lavoro per recuperare le salme dei 12 migranti

La svolta della notte scorsa, e la concessione di un “pos”, un porto sicuro, alla nave Ocean Viking di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere che stamattina è approdata a Taranto con i 176 migranti recuperati al largo della Libia tre giorni fa, fa pensare a quale sia la nuova politica sui migranti dell’Italia, dopo un mese di nuovo governo: basta porti chiusi, le navi e le motovedette con naufraghi a bordo non possono restare a lungo in mare, i migranti vanno sbarcati prima ancora che si trovi una soluzione a livello europeo per il loro ricollocamento. E proprio per i migranti della nave delle due Ong francesi, concessione di “pos” e richiesta di coordinamento alla commissione europea sarebbero partite insieme.

Naufragio Lampedusa, ultimi sopralluoghi dei sommozzatori della guardia costiera

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