La foto con il premier Conte e il presidente russo Putin che brindano, è diventata «virale», come si dice oggi, per motivi che nulla hanno a che fare con l’enologia. Ma se si lasciano da parte altri aspetti, allora la notizia è un’altra; nei calici che impugnano i commensali della prestigiosa cena, c’è un Moscato d’Asti Docg «firmato» dall’azienda Mongioia di Santo Stefano Belbo, con vigneti e cantina in quel di Valdivilla, uno dei «cru» più prestigiosi dell’uva bianca aromatica per antonomasia.

Il cerimoniale della Presidenza del Consiglio ha scelto il fresco e profumato «Belb» 2018 ad accompagnare il dessert di fragoline di bosco con gelato alla vaniglia.

«È stato un grande onore essere ambasciatori del patrimonio enologico italiano durante questa prestigiosa cena - dicono Riccardo Bianco e la moglie Maria dell’azienda Mongioia - Dedichiamo questa occasione ad Asti e a tutte le persone che con noi da 20 anni ci hanno permesso di fare grande il Moscato d’Asti credendo in noi e nel nostro progetto».

Sul Moscato, Mongioia ha improntato la sua filosofia: «La nostra è un’idea e concezione di moscato d’Asti nuova molto improntata sulla freschezza, sulla beva e sull’acidità che consente di poter apprezzare sorso dopo sorso il Moscato d’Asti».

Una concezione che lega il prodotto (che si trova sulle tavole di molti ristoranti stellati) al territorio: «Il moscato d’Asti e Asti meritano di essere vissuti e visitati con interesse e attenzione dai turisti italiani e esteri, noi puntiamo molto a rivalutare questo territorio e a premiare la bellissima Asti e tramite il nostro moscato d’Asti vogliamo lanciare un messaggio: quello di venire ad Asti a bere qui il vino docg e godere delle bellezze della città, il Palio, le cattedrali, a gustare la gastronomia astigiana e piemontese anche con abbinamenti insoliti inconsueti che fanno vivere una vera e propria esperienza»

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