Maggiore controllo ad Arona lungo il tratto di lago Maggiore dall’ex Cit Bar a Punta Vevera grazie all’accordo che è stato fatto dal Comune con la sezione aronese della Sogit «Soccorso dell’Ordine di San Giovanni Italia» e l’Aib di Arona-Montrigiasco «Pietro Zonca».

Sabato scorso i volontari hanno iniziato a pattugliare la riva per far rispettare il divieto di balneazione. «I controlli proseguiranno per tutti i weekend di luglio e agosto e le prime due settimane di settembre- spiega l’assessore Monia Mazza -. Ad agosto cercheremo di implementare la presenza dei volontari anche durante la settimana. Saranno attivi sia nel lago con il gommone sia su terra. Il loro compito è invitare coloro che entrano in acqua a non farlo ma non sono pubblici ufficiali perciò se qualcuno dovesse insistere devono subito avvertire la Polizia locale».

Proprio da parte degli agenti di Polizia locale i controlli erano stati intensificati subito dopo la tragedia accaduta domenica 2 giugno a Punta Vevera quando a perdere la vita nel lago è stato Lorenzo Schito. Il ragazzo appena quattordicenne di Cerro Maggiore si stava divertendo in acqua in compagnia degli amici quando si è inabissato senza più riemergere. È la quarta vittima in quattro anni in quel tratto del lago ad Arona dove la balneazione è vietata sia per l’elevata pericolosità, sia per l’inquinamento delle acque. Sogit è Aib pattuglieranno in squadre formate in totale da quattro volontari. «Il primo weekend è andato molto bene - spiega il vicepresidente di Sogit Arona Gianluca Bonomo - Sabato a causa del maltempo non c’era tanta gente mentre domenica l’affluenza è stata abbastanza elevata. Qualcuno è entrato in acqua ma il nostro personale coadiuvato dal personale Aib ha invitato le persone a uscire. Le nostre indicazioni sono state seguite senza problemi».

«Oltre all’inquinamento dell’acqua e ai fondali irregolari e melmosi certamente non idonei alla balneazione, il lago è anche a una temperatura molto bassa - fa notare infine il presidente Aib Sergio Rocca -. C’è bisogno di una corretta informazione soprattutto fra i molti cittadini di origine straniera che trascorrono le giornate estive a Punta Vevera».

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